Ciclovia del Garda: “Il tratto trentino sarà finito entro il 2025”
L’ingegner Sergio Deromedis del Servizio Opera stradali e ferroviarie in seno all’ufficio infrastrutture pedonali della provincia di Trento, nel corso della presentazione del progetto della Ciclovia del Garda, a domanda precisa ha risposto: “Il tratto trentino della ciclopista che porta al confine bresciano sarà terminato entro il 2025. E si sposterà all’interno il tratto sul lungolago rivano, verso viale Rovereto. Questo progetto creerà utili per i prossimi cento anni”.
Questa la novità più eclatante emersa dall’incontro che ha visto presenti anche gli assessori competenti per il turismo e trasporti Roberto Failoni per il Trentino, Elisa De Berti per la regione Veneto e Claudia Maria Terzi per la Lombardia, il sindaco di Riva del Garda Cristina Santi.
Il saluto iniziale da parte del sindaco di Riva: “Ci tengo moltissimo a che quest’opera sia realizzata anche perché, come sapete, rivesto il ruolo di vicepresidente della Comunità del Garda. Manca davvero poco al collegamento con la Lombardia e il Comune di Limone sul Garda, noi amministratori siamo di continuo sollecito laddove ci compete affinché i lavori procedano velocemente. L’obiettivo rimane il completamento dell’intera Ciclovia”.
È seguito l’intervento dell’assessore trentino Roberto Failoni il quale, assieme alle colleghe, si era recato in sopralluogo per prendere visione di persone di ciò che è stato fatto in quel di Limone e dei punti critici che dovranno essere affrontati per la messa in sicurezza delle pareti di roccia sovrastanti, a bordo del natante dei Vigili del Fuoco di Riva del Garda. “Ci siamo resi conto delle difficoltà che ci sono in alcuni punti – ha esordito Failoni – ma il fatto che siamo qui dimostra che c’è la volontà di portare a compimento il progetto nella sua interezza. Un progetto del quale, una volta finito parlerà l’Italia intera. Anzi no, il mondo intero”.
Parole riprese dalla collega Elisa De Berti, la quale ha detto che “vedere la ciclovia dal lago è un’altra cosa. Dei cinque percorsi di cui la nostra Regione si occupa affermo che questa del Garda sta correndo più delle altre. Nel senso che stiamo imprimendo davvero delle accelerate rispetto agli altri progetti come non mai. Noi ci sentiamo in obbligo di dare ai ciclisti e alla mobilità sostenibile su due ruote una risposta precisa: sicurezza”.
In ultima analisi l’assessore lombardo Claudia Maria Terzi ha affermato che il progetto della Ciclovia del Garda “sta andando avanti come un treno perché le nostre tre Regioni hanno la ferma volontà di portarlo a termine. Questo sopralluogo ci ha fatto meglio comprendere l’intera complessità del progetto, che ogni territorio ha le sue problematiche legate alla realizzazione che, però, supereremo. Per noi la vera difficoltà sarà capire come fare ad inserirla in un territorio fortemente antropizzato, ma la faremo con caratteristiche uguali per tutta la sua lunghezza”.
Per il presidente dell’APT Garda Dolomiti Silvio Rigatti, la Ciclovia del Garda “è un’opera importante che sarà un’attrazione per mercati turistici lontani che andrà a vantaggio del mercato di tutto il lago di Garda. Oggi il problema sono i ciclisti che da Limone si avventurano lungo la Gardesana verso Riva senza luci o giubbotti riflettenti. Ecco, qui dovremo essere noi a pensare cosa fare nell’immediato per la loro sicurezza. Faccio i complimenti all’amministrazione comunale di Limone per l’opera che ha realizzato, ma oggi come oggi è sul tratto Trentino della Gardesana che è davvero pericoloso avventurarsi in bicicletta. Speriamo nel 2025, ma anche prima se fosse possibile. Nella speranza che il tratto trentino sia realizzato come le “vere” ciclabili con due percorsi distinti per ciclisti e pedoni”.