Valle dei Laghi: ecco il numero estivo di “Retrospettive”

Redazione05/08/20212min
retrospettive cavedine copertina

È in distribuzione in questi giorni agli abbonati ed a tutte le famiglie della Valle dei Laghi il numero estivo (tiratura 4 mila copie) della rivista “Retrospettive”, edita dall’omonima Associazione che vanta 35 anni di attività. Il contenuto è incentrato sul territorio che, con l’atto di fusione del 2016, si è costituito nel neo-comune di “Vallelaghi”.
Il servizio principale è dedicato alle indagini archeologiche della chiesetta di San Pantaleone di Terlago: uno studio articolato, condotto dagli esperti della Soprintendenza per i Beni culturali della PAT, che ha permesso di scoprire le varie fasi edificatorie di questa piccola perla religiosa, isolata dal contesto abitativo del paese.
Interessante la scoperta di personaggi locali, come Leonardo Colombino, che riporta nel contrastato periodo della controriforma cattolica (XVI° secolo) svelando, fra i meandri della politica papale ed imperiale, quegli intricati “giri di valzer” e colpi gobbi, basati sul tornaconto personale dei grandi burattinai dell’epoca.
Arriviamo anche ad uno degli aspetti più comuni della storia della comunità, ovvero le annose divisioni confinarie per la spartizione del territorio. Atti che, periodicamente, fanno capolino negli archivi comunali e che in certe situazioni diventavano questioni talmente importanti per l’economia locale da determinare forti prese di posizione e conflitti insanabili.
Non poteva mancare una presentazione geografico-ambientale del versante del Gazza attraverso una sequenza di spunti fra passato e presente.
Infine un’analisi storico-politica del “Pè de Gaza” con i vari risvolti che riconducono ai grossi nodi attuali della politica amministrativa trentina. Dal confronto fra passato e presente emerge un dato inconfutabile: il riformismo amministrativo locale, pur mascherato dalla parvenza di quella pseudo-democrazia rappresentativa delle passate giunte provinciali, non può essere calato dall’alto sulla testa degli amministrati. La conclusione: la storia comunitaria del passato, partendo da veri presupposti di democrazia partecipata, ci ha indicato tutt’altri percorsi.
MARIANO BOSETTI

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