Carlos di Malaga, giramondo a pedali, fermato a Riva del Garda perché senza patente
Fermo col suo mezzo in via Scaligero a Riva del Garda, attendeva di sapere dalla Polizia (non ha saputo specificare di quale Corpo) se potesse sostare e poi proseguire per il suo viaggio intorno al mondo con mezzo autocostruito su quattro ruote azionato a pedali con un’elica, batterie e alcuni cartelli che raccontano della sua impresa. Carlos, spagnolo nato cinquant’anni fa nella bellissima città di Malaga era davvero sorpreso. “È la prima volta in dodici anni – ci dice – da quando sono in giro per il mondo, che vengo fermato da un Agente che mi chiede la patente. Questo è il mio mezzo di locomozione, a pedali ma anche elettrico, nessuno mi ha mai chiesto, dopo dodici anni che attraverso i continenti, se avessi la patente. Non capisco”.
Il suo mezzo è una sorta di “casa” raffazzonata alla bell’e meglio, lunga forse due metri, larga uno e mezzo. Davanti la carrozzina sulla quale si siede e pedala per il mondo intero da dodici anni, Carlos vive da vero “zingaro” a bordo di quel “coso” sul quale, siamo pronti a scommettere, nessuno di noi si avventurerebbe. Ha anche attraversato l’Atlantico proveniente dalle Americhe e ora è diretto in Olanda. “Mia moglie non c’è più – ci ha confidato sempre col sorriso sulle labbra – e da allora ho deciso che questa doveva essere la mia vita. Mi chiedi se sono felice? Sì, assolutamente” risponde senza esitazione. Sul tetto alcuni pannelli solari, dietro invece un’elica: probabilmente il doppio sistema di caricamento delle batterie per le luci di posizione e forse la pedalata assistita.
Carlos parla con quanti si avvicinano a quel mezzo sul quale si trova un cartello con la mappa con i Paesi attraversati e quelli ancora da visitare. Risponde in francese, ovviamente in spagnolo ma anche in un buon inglese, a chiunque si avvicini per conoscerlo o fare due chiacchere, e anche noi abbiamo fatto altrettanto. “Come vivo? Mi fermo a dormire nei campi, mi lavo e utilizzo i bagni pubblici delle stazioni quando sono nelle città, altrimenti vado nei fiumi o nei laghi. Ci tengo all’igiene personale”.
In 12 anni ha attraversato 67 Paesi, dalla Cina all’America del Sud, da quella del nord al Messico, dalla Turchia alla Finlandia, la mappa è tracciata con un pennarello sulla cartina della Terra affissa sul retro del suo mezzo di locomozione. Ecologico, sostenibile, certamente non proprio “perfetto” ma assolutamente privo di qualsiasi motore. Quello Carlos ce l’ha dalla nascita, si chiama “gambe”.
Auguri Carlos, buon viaggio, anzi “Ten un buen viaje”. Polizia e burocrazia permettendo…