Villaggio “Di gusto in gusto” a Riva del Garda: prosegue la schermaglia
Che la “polemica” tra il presidente della Pro Loco Riva Carlo Modena e il presidente dei Ristoratori Alto Garda Flavio Biondo non esaurisse con la semplice “schermaglia” natalizia, chi ben conosce i due lo sapeva. A gettare benzina sul fuoco è arrivato oggi un articolo pubblicato dal quotidiano “Trentino” con le dichiarazioni di Modena e di Massimiliano Martinelli, presidente del Consorzio RivainCentro.
“Che a Riva non ci fosse un clima natalizio – dichiarava Martinelli – è vero solo se siamo a Zelig e ci raccontiamo le barzellette” e questo, per onor di cronaca, in risposta anche a quanto il presidente di Confcommercio, sezione Alto Garda e Ledro Claudio Miorelli aveva dichiarato nella conferenza stampa di presentazione dei dati sul Villaggio del Gusto giovedì scorso. Con Carlo Modena che, a sua volta, aveva espresso giudizi dai toni “più leggeri” dichiarando che serve un budget e una regia unica, insomma occorre remare tutti sulla stessa barca e nella stessa direzione.
Biondo ha quindi preso carta e penna: “Senza entrare in stupida polemica e/o difendere i piccoli orticelli fonti di ottuse oligarchie, nonché piccoli bacini di spigolatura del consenso politico locale – scrive Biondo – vorrei chiarire a cosa si riferiva il nuovo presidente di Confcommercio Claudio Miorelli con la frase “quest’anno l’atmosfera sul Natale a Riva del Garda non cera”, affermazione con la quale concordo al 100%”.
Biondo prosegue nella sua replica asserendo che tale frase è stata il “frutto” di operazione ascolto tra gli esercenti, soci di Confcommercio e dello stesso consorzio RivainCentro, andando negli esercizi commerciali di persona, chiedendo e ascoltando. Biondo fa poi una premessa: “Quest’anno il “Villaggio di Gusto in Gusto”, confrontato con le realtà di Trento, Rovereto, Arco, Canale e Rango, è vero che è riuscito a mantenere i numeri dell’anno scorso, ma solo perché a differenza di altri noti Marcatini natalizi, il cliché non è stato la vendita tout court di oggettistica natalizia di nota provenienza, ma la promozione della gastronomia locale. Ed è questo che ha permesso al Villaggio di sopravvivere, ma di contro, dobbiamo ammettere che il fine dell’iniziativa rispetto all’anno scorso, quest’anno è stata stravolto”.
La replica di Biondo è farcita è “corposa”, passa dalla location sbagliata e posizionata per motivi di “antiterrorismo” vicina alla Rocca, sede della Casa di Babbo Natale, con una barriera alta due metri che tagliava fuori idealmente qualsiasi attività economica esterna, a quell’asse ideale che vedeva gli espositori collellegati al centro cittadino. Insomma ragioni che, nonostante il bilancio positivo, non sono andate del tutto a genio col “vero clima natalizio segregato dietro la barriera verde”. Biondo conclude lo scritto con una proposta: “Evitiamo tutti di salire sull’Aventino – dice – facciamo tutti un passo indietro mettendo da parte le ragioni personali al fine di favorire l’economia locale, dando finalmente a queste manifestazioni il vero fine per il quale sono concepite e messe in campo”.