In spiaggia a Riva chiedevano soldi per i bambini malati: denunciati ed espulsi quattro stranieri

Redazione02/07/20213min
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Sono quattro gli stranieri fermati dalla Polizia di Stato con l’ausilio della Polizia locale a Riva del Garda per accattonaggio molesto.
Nel pomeriggio di giovedì 1 luglio sono arrivate alcune chiamate al centralino del Commissariato di P.S. di Riva che segnalavano la presenza in spiaggia di alcune persone che, con fare petulante e fingendo di far parte di una associazione di volontariato tedesca per bambini portatori di handicap, chiedevano soldi da destinare in beneficenza.
Il personale in borghese, la Volante del Commissariato ed il Reparto Prevenzione Crimine di Milano, in questi giorni destinati dal Questore per il controllo del territorio dell’Alto Garda, hanno immediatamente setacciato il centro cittadino e le spiagge rintracciando tre giovani cittadini comunitari provenienti dalla Romania, tutti tra i 22 e i 30 anni, che in modo fraudolento cercavano di farsi consegnare del denaro dalle persone in spiaggia sostenendo che sarebbero andati a favore di bambini in difficoltà.
I tre sono stati dapprima intercettati dal personale in borghese che li ha seguiti e osservato le modalità di ingaggio delle persone, quasi esclusivamente anziani stranieri. Scattava quindi il fermo da parte della Volante e del Reparto Prevenzione Crimine e venivano condotti in Commissariato.
Nella sede della Polizia di Stato di Riva del Garda è stato accompagnato anche una quarta persona, da parte della Polizia Locale, che operava con la stessa modalità.
Ai quattro truffatori è stato contestato il reato di accattonaggio molesto e sequestrata la somma di 95 euro, frutto della questua del pomeriggio a Riva del Garda. Nei loro confronti sono in atto, da parte dell’Ufficio Stranieri della Questura di Trento, le procedure per l’espulsione dall’Italia.
“L’invito è sempre quello di avvisare immediatamente le Forze dell’Ordine – commenta il Vice Questore Salvatore Ascione – per tutte quelle situazioni che potrebbero indurre in errore le persone più fragili o meno attente, di fronte a queste forme subdole di induzione a versare denaro per cause che toccano profondamente l’animo umano”.

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