La Provincia approva l’assestamento da 197 milioni e il Defp 2022-2024
Salute, scuola, sostegno agli investimenti sono i tre pilastri su cui si basa il disegno di legge dell’assestamento di bilancio da 197 milioni di euro adottato dalla Giunta provinciale e che ora seguirà l’iter istituzionale con la discussione in Commissione e poi in Consiglio provinciale. Assieme all’assestamento l’esecutivo guidato dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, ha dato il via libera al Defp, che fa il punto sull’andamento dell’economia trentina nel 2020 e nella prima fase del 2021, indica le previsioni di crescita del Pil per i prossimi anni e individua le politiche strategiche per consentire al Trentino di affrontare le sfide imposte dai grandi cambiamenti in atto.
Il disegno di legge dell’assestamento di bilancio impegna risorse per un totale di 197 milioni di euro. Di queste 33,5 milioni di euro andranno alla Sanità per finanziare il sistema sanitario provinciale, 16 milioni sono stati assegnati alla scuola; 40 milioni sono destinati a investimenti pubblici di Provincia e Comuni. Altri 26,9 milioni di euro andranno a sostenere l’economia, con 18,5 milioni a Trentino Sviluppo da assegnare ai settori produttivi e al turismo, e il resto per la ricerca nel campo dell’idrogeno e dell’intelligenza artificiale, la capitalizzazione delle imprese, la commercializzazione dei prodotti trentini, e gli investimenti in agricoltura. Ci sono poi 23,5 milioni destinati alle opere pubbliche, ancora 23,2 milioni per altri interventi e 33,9 milioni di rimpinguo dei capitoli di bilancio.
La manovra di assestamento è accompagnata dall’approvazione del Defp 2022-2024. Le previsioni di crescita del Pil contenute nel documento indicano una crescita continua. Il Defp fa anche una stima dell’impatto delle manovre provinciali sul Pil recentemente approvate e che devono ancora dispiegare i loro effetti: grazie ad esse la crescita sarà maggiore.
Il Defp prende poi in considerazione come i megatrend (i grandi cambiamenti in atto) impatteranno sul Trentino nei prossimi anni e individua anche delle politiche strategiche per contrastarli, divise in sette aree di intervento.