Il lago di Loppio deve tornare a “vivere”
Il biotopo di Loppio è una zona d’importanza vitale per l’ecosistema locale, questo ormai lo sanno tutti. Negli anni, dopo che lo si era prosciugato per la realizzazione della galleria Adige-Garda, è stato lasciato a sé stesso, anche perché la “coscienza” delle generazioni non dava molta importanza al fatto. Lo si è fatto e basta, era più importante (ma lo è ancora, non che questo cambi le carte in tavola) salvare da possibili eventi d’esondazione dell’Adige la gente che abitava e abita lungo le sponde del secondo fiume italiano.
Anche l’acqua non va sprecata, e quella che scaturisce dalla montagna oggi a seguito dello scavo per il tunnel del Cretaccio è altrettanto importante. L’acqua è vita, si sa, e quella che tutti i giorni se ne va via potrebbe rappresentare, invece, una preziosa riserva per gli abitanti di Nago. La sorgente trovata va messa in sicurezza, primo per lo scavo che sta aprendo la montagna verso la Busa, secondo per il possibile utilizzo che se ne potrà fare. Su tutto ciò il Consiglio comunale di Mori si è espresso a favore e all’unanimità. La mozione presentata dai consiglieri Erman Bona e Cristiano Moiola ha trovato pieno appoggio nel primo cittadino Stefano Barozzi e nei consiglieri tutti, una mozione che ha dimostrato come quando il bene comune prevale si riesce a trovare pieno e trasversale accordo. Qualora la vena trovata non fosse potabile, è stato detto, perché non indirizzarla verso l’invaso dell’ex lago di Loppio per farlo tornare come prima? L’analisi di mezzo secolo ha sollevato tutte le note vicende di quel luogo, comprese le vecchie interrogazioni presentate. Oggi, forse, grazie a quella vena trovata la soluzione, che sia la potabilità per Nago o la deviazione per far rivivere l’antico lago potrebbe essere a portata di mano.