Slow Food: “Il broccolo di Torbole minacciato dalla cementificazione”
Si è svolto il Congresso regionale di Slow Food Trentino Alto Adige che ha visto la nomina del nuovo comitato esecutivo che guiderà l’associazione per i prossimi quattro anni. Un Congresso di importanti cambiamenti in cui è stato condiviso un articolato Documento politico programmatico per affrontare le sfide del presente. Il primo riguarda i rapporti tra Trentino e Alto Adige, zona per la quale è stato avviato l’iter per la costituzione di un’associazione a sé stante.
Il neoeletto Comitato esecutivo è composto dai rappresentanti delle associazioni territoriali di Slow Food che attualmente costituiscono cinque Condotte: Valle dell’Adige Alto Garda, Giudicarie, Valsugana Lagorai, Primiero e Terre del Noce. I componenti del nuovo Comitato esecutivo sono Tommaso Martini, Flavio Franceschetti, Luigi Montibeller, Antonella Faoro e Antonio Maini. Nel corso del Congresso è stato unanime il ringraziamento a Sergio Valentini che, dopo vent’anni, lascia la guida dell’associazione ma promette di proseguire come socio attivo ad affiancare le iniziative e i progetti.
Slow Food è un’associazione ambientalista che da 30 anni si occupa del cibo buono pulito e giusto e oggi si batte perché è convinta che non possa esserci Transizione ecologica, rinascimento green, ripartenza senza ripensare il modello di produzione e distribuzione del cibo.
“Attualmente l’associazione conta circa 500 soci sul territorio – scrive il Comitato – Si stanno sviluppando importanti progetti legati ai Presìdi Slow Food prodotti testimoni della tradizione e delle buone pratiche agricole che rischiano di scomparire travolti dall’abbandono delle montagne, dai cambiamenti climatici, dal mancato ricambio generazionale e, più in generale, dalla centralità di un modello economico che li considera non più convenienti. Per quello che riguarda l’Alto Garda – prosegue Slow food – particolare attenzione è riservata al broccolo di Torbole, oggi minacciato da progetti di cementificazione, il Vino Santo Trentino frutto dal lungo appassimento dell’uva Nosiola, la noce bleggiana, le ciuighe del Banale e, ultimo arrivato nel corso del 2020, il Grano Saraceno di Terragnolo, espressione dell’identità e del senso di comunità di un’intera vallata”.
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