Palazzetto dello Sport, la “solita” burocrazia allunga i tempi
Un vero e proprio Palazzetto dello Sport sarebbe servito (e ci auguriamo servirà ancora) ai tempi del glorioso Garda Cartiere dei fasti di una decina d’anni fa. Quando il “tendone” o come pomposamente si chiamava e si chiama oggi il “Palagarda” faceva fatica a contenere l’esuberanza di oltre mille persone che seguivano la squadra del loro cuore, presa a rincorrere la palla a spicchi. Bei tempi, dirà qualcuno, che vivono ormai nei ricordi. Per il nuovo Palazzetto dello Sport alla Baltera, le cui procedure di gara e affido si sono concluse quasi due anni fa, oggi si profila all’orizzonte un “nuovo” stop. La Patrimonio del Trentino, infatti, con l’Agenzia degli appalti (Apac) sta verificando la regolarità della documentazione presentata da una delle ditte che si sono costituite nell’Ati, ossia l’Associazione Temporanea d’Imprese risultate vincitrici del bando. Pare, infatti (il condizionale è d’obbligo), che non tutto sia “a posto”, dunque verifiche necessarie e lavori, logicamente fermi. In ballo per l’opera che la città attende da anni ci sono dieci milioni di euro, opera che nell’aprile di sei anni fa vide il primo OK con l’amministrazione Mosaner. Appunto. Da Trento fanno saper che in due settimane tutto sarà verificato e chiarito, poi chissà che una volta costruito non possa nascere la voglia di tornare ai fasti del passato con una squadra le cui fondamenta esistono già. Sempre tempi Covid permettendo. Il Palazzetto dello Sport sarà alto 14 metri e mezzo per 67.000 metri cubi di volume con una capienza dalle 2.500 e le 2.800 persone, due ingressi separati e locali che potranno ospitare sedi di diverse associazioni. Ingresso unico su via Marone, logicamente spogliatoi e servizi annessi, 23 per il pubblico, 28 per gli utenti degli spogliatoi.