“PREMI” ILLECITI DELLA COOP DI PULIZIE AI SOCI ALBERGATORI, LA FINANZA SEQUESTRA UN MILIONE DI EURO

Redazione10/03/20213min
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“Cleaner”, è questo il nome dell’articolata investigazione che ha permesso ai Finanzieri della Tenenza di Riva del Garda di eseguire un sequestro preventivo, disposto dal G.i.p. del Tribunale di Rovereto, per circa un milione di euro (pari al profitto del reato) nei confronti di 12 società e 5 imprenditori.
Nel corso di una verifica fiscale conclusa prima dell’inizio della pandemia da Covid-19, effettuata nei confronti di un’importante società cooperativa con sede nell’Alto Garda attiva nel settore delle pulizie, i Finanzieri avevano riscontrato la presenza di condotte fraudolente, penalmente rilevanti, che avevano permesso di distribuire fittizi “Premi di raggiungimento obiettivi” ad alcuni soci della cooperativa, al fine di dissimulare un’ingente indebita distribuzione di utili e “riserve legali” (la quota del patrimonio della società deve essere accantonata per Legge), normativamente vietata.
Tramite le trasversali attività investigative sono state ricostruite le illecite operazioni finanziarie, che avevano consentito ai 5 soci, rappresentanti di 11 società – tutte operanti nel settore alberghiero, sulle rive del Lago di Garda, nelle province di Trento e Brescia – di beneficiare illegalmente del denaro sottratto dalle casse della Cooperativa.
Le mirate indagini, condotte dalle Fiamme Gialle rivane, hanno consentito di scoprire un complesso e rodato sistema fraudolento per cui i sodali sono riusciti, nel corso degli anni, a distribuire illecitamente gli utili che avrebbero dovuto essere, per legge, destinati a “riserva legale”.

Inoltre il denaro è stato fatto confluire sui conti delle imprese gestite dagli indagati e, successivamente, reinvestito nelle proprie attività economiche. I militari hanno denunciato i sodali anche per i reati di “impiego di denaro di provenienza illecita” e “autoriciclaggio”, trattandosi di denaro proveniente dai reati societari e fiscali.
Data la gravità dei reati contestati e la posizione apicale all’interno delle strutture societarie dei soggetti indagati, le società sono state a loro volta segnalate alla Procura della Repubblica di Rovereto per il reato di “Responsabilità amministrativa degli enti dipendente da reato”.
L’attività condotta dalle Fiamme Gialle trentine s’inquadra nelle rinnovate linee strategiche del Corpo, volte a rafforzare il contrasto e la reale aggressione patrimoniale ai più complessi fenomeni di frode fiscale, illeciti societari e reati patrimoniali al fine di favorire sia la tutela del “libero mercato” sia dell’imprenditoria onesta, la quale viene fortemente danneggiata da fenomeni illeciti che generano una sleale concorrenza tra imprese.

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