Vallo tomo di Linfano, i lavori possono proseguire

Gianluca Ricci22/02/20212min
20200825IMG_4801 VALLO TOMO BRIONE ARCO

I lavori per la realizzazione della nuova variante al vallo tomo di Linfano possono proseguire: la conferenza dei servizi che doveva dare il benestare all’operazione non ha trovato nulla da eccepire e così la dirigente comunale ha potuto autorizzare la prosecuzione dell’intervento. Intervento per il quale fino a poco tempo fa forte era stato il rischio di rinvio, a causa della presenza proprio sulla linea di scavo di tre reperti risalenti alla linea di difesa austriaca realizzata nel corso della prima guerra mondiale su quello che era stato considerato il fronte di battaglia, anche se poi contrasti veri e propri non ce ne furono. La variante si è resa necessaria per evitare che l’opera progettata a difesa delle abitazioni e delle attività economiche presenti alle pendici del Brione a Linfano andasse ad eliminare ogni traccia di quei tre ricoveri: due saranno salvati, mentre il terzo, quello che lo stesso sovrintendente Franco Marzatico aveva giudicato di scarso interesse, potrà essere sacrificato per garantire la sicurezza a chi abita e lavora in quel territorio già minacciato qualche tempo fa dalla caduta di grossi massi, che solo per miracolo non provocarono danni pesanti. In seguito ad un accurato sopralluogo in compagnia del vicesindaco Roberto Zampiccoli, anche gli ambientalisti e lo storico Paolo Ciresa, autore di un libro sull’argomento, avevano concordato che in effetti la perdita del manufatto non avrebbe pregiudicato la memoria del luogo. E così alla fine, dopo una lunga e palpitante attesa, è giunto anche il benestare definitivo della conferenza dei servizi, in cui nessuno ha manifestato perplessità sulla prosecuzione dei lavori. Nel frattempo è stato redatto anche uno studio da parte di esperti botanici e forestali per fissare un preciso programma di rimboschimento dell’area in modo da replicare l’impostazione vegetale presente all’inizio dei lavori: si interverrà per aree distinte sulla base delle necessità delle singole varietà vegetali, in modo che al termine dell’opera l’impatto visivo venga ridotto al minimo.

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