Code interminabili alla Posta di Arco, cittadini inferociti
Un’ora e trentacinque minuti per il pagamento di un bollettino: questo è quanto ha raccontato di aver vissuto una cittadina di Arco costretta a rivolgersi allo sportello postale di piazzale Schotten. Un’attesa infinita, diventata ormai una prassi per chiunque debba svolgere una qualsiasi operazione presso l’unico ufficio rimasto nella città di Arco. Quelli che cercano di adottare sistemi alternativi, come la prenotazione attraverso l’apposita APP, finiscono per attirare su di sé le ire delle decine e decine di utenti in paziente attesa all’esterno dell’ufficio che si vedono superati dall’ultimo arrivato: una vera e propria punizione supplementare visto che in inverno bisogna aspettare il proprio turno al freddo. E coloro che invece chiedono informazioni telefoniche agli addetti sulle modalità di prenotazione capita che si sentano rispondere che tanto non vale la pena e che l’attesa rimane più o meno uguale.
Eppure Poste Italiane da tempo avrebbe dovuto attivarsi per rendere operativo lo sportello di Bolognano: il Consiglio di Stato, ritenendo fondato il ricorso presentato dal Comune ormai cinque anni fa, lo scorso mese di marzo aveva giudicato scorretta la decisione di chiudere la sede di Oltresarca, considerato che, era stato scritto, “la mera antieconomicità del servizio non può giustificare di per sé la chiusura di un ufficio postale”, altrimenti “cesserebbe di essere un vero e proprio servizio pubblico e regredirebbe a mera attività d’impresa”. Da allora il sindaco Alessandro Betta attende che Poste Italiane attivi la conseguente procedura di riapertura del secondo ufficio, un’esigenza divenuta sempre più pressante sia per le restrizioni dovute alle procedure di contenimento dell’epidemia sia per la – incomprensibile, per alcuni utenti – riduzione di orario dell’unico ufficio rimasto, che oggi apre tutti i giorni solo dalle 8.20 alle 13.30. E invece è trascorso quasi un anno senza alcuna novità. Il primo cittadino ha dichiarato che proverà a rivolgersi presso la Provincia, anche se in questo campo la sua competenza è pressoché nulla.