Insediato il Comitato per il Cinquantenario del Secondo Statuto di Autonomia
Nel 2021-2022 ricorre il Cinquantenario della nascita del Secondo Statuto di Autonomia, evento che prevede lo sviluppo di un ampio dibattito dentro e fuori le istituzioni, comprensivo di un fitto programma di studi ma anche di eventi, progetti, manifestazioni pensate per coinvolgere il maggior numero possibile di realtà e di cittadini, dentro e fuori i confini del Trentino. Il Comitato chiamato a sovraintenderlo, presieduto da Giuseppe Ferrandi, direttore generale della Fondazione museo storico del Trentino, si è riunito nella sede della Provincia, alla presenza fra gli altri del presidente Maurizio Fugatti e del direttore generale Paolo Nicoletti. Nel corso dell’incontro, apertosi con la proiezione di una videointervista a Renato Ballardini, già deputato della Repubblica italiana e fra i protagonisti delle vicende del secondo Statuto in qualità di membro della Commissione dei 19, si sono illustrate le linee generali del programma aperto ufficialmente il 23 gennaio, a cinquant’anni dall’approvazione in prima lettura alla Camera dei Deputati del disegno di legge che avrebbe portato nel 1972 alla definitiva approvazione e attuazione del Secondo Statuto.
Il presidente Fugatti ha espresso un ringraziamento a tutti gli intervenuti – anche in videoconferenza – per il contributo di idee e proposte già fornito.
Il presidente del Comitato Ferrandi ha quindi illustrato più dettagliatamente alcune delle prime iniziative in cantiere. “Fra poco – ha detto – presenteremo il libro del professor Luigi Blanco, appena uscito per i tipi del Mulino, sulle Autonomie in Italia. Abbiamo bisogno infatti di approfondire la conoscenza storica di queste dinamiche politico-istituzionali ma anche di aprire il più possibile i confini della discussione. Venendo agli appuntamenti che stiamo progettando al di fuori dei confini del Trentino: a Vienna ci sarà l’occasione di proporre una riflessione sulla “questione trentina” e su come il Secondo Statuto abbia contribuito in maniera determinante a risolverla. Farlo a Vienna consentirà di mettere sotto i riflettori il forte legame fra la nostra terra e il mondo asburgico. Nella tappa romana ci concentreremo di più sugli adeguamenti degli Statuti nel tempo, in un’ottica comparata, anche sottolineando rapporti e contributi fra l’evoluzione degli Statuti speciali e quello del regionalismo ordinario. Infine approderemo a Bruxelles per inserire il cinquantenario dell’Autonomia in uno scenario europeo, anche eventualmente confrontandoci con chi l’Autonomia non la conosce o non la capisce”.
Ed ancora: è in fase di elaborazione una iniziativa editoriale centrata sulle politiche provinciali degli ultimi anni, che traduce l’idea di Autonomia nell’impegno concreto sviluppato in singoli ambiti strategici. Sempre sul piano dell’attualizzazione del concetto di Autonomia, si sta pensando ad un progetto che coinvoga gli under 35 per favorire la loro partecipazione/creatività rispetto ai linguaggi non istituzionali della comunicazione.