La “Bottega patafisica” di Domenico Tavernini
Per i rivani “doc”, ma anche per quelli un po’ “meno doc” che nella città in riva al lago vivono da meno tempo della sua generazione, Domenico Tavernini, forse, neanche sanno chi sia. Ai più giovani che magari si sono cimentati nel famoso Trofeo Golia, il “Lottathlon” potrebbe aprirsi uno spiraglio, ma se proprio non lo conoscete ci pensiamo noi. Perché a 63 anni, dopo una vita passata a promuovere un marchio di abbigliamento che si chiamava “Adrenalina” e i prodotti della North Sails per il windsurf, un brevetto di parapendio in tasca, la patente nautica nell’altra e molta, molta esperienza su qualsiasi cosa galleggi in acqua, il nostro ha deciso di aprire la sua bottega patafisica. E qui, sulla patafisica intendiamo, è necessaria un’altra fermata. Cos’è la patafisica? Se cercate in rete troverete che la patafisica “definita inizialmente come la scienza delle soluzioni immaginarie dal suo creatore, lo scrittore e drammaturgo francese Alfred Jarry, è la scienza che si prefigge di studiare il particolare e le eccezioni e spiegare l’universo supplementare al nostro.” Capito qualcosa? Bene, neanche noi ad essere sinceri. Domenico Tavernini è un membro del “Simposio dei Ventilati Patafisici Benacensi” che all’indirizzo web http://www.bottegapatafisica.com/ ha deciso di pubblicare le sue opere. Opere che ha esposto a Parigi al Salon des Artistes Indipendants, ma anche all’Arsenale di Palazzo Vecchio a Verona e che in parte sono stati pubblicati nella pagina web di cui all’indirizzo sopra. Curiosi? L’unico modo per trovare soddisfazione è visitare le pagine del sito, ammirare le sue creazioni, iscriversi al blog e attendere. Perché la patafisica tutto è fuorché la frenesia del mondo tecnologico moderno, anzi. La Patafisica richiede pazienza, concentrazione, ammirazione, decisione e riflessione. Non sappiamo se è così, ma intanto ce lo permettiamo per conoscenza personale. Del patafisico, ovviamente!