Professionisti Apss a fianco del Pubblico Ministero nei casi di violenza domestica
Firmato in Tribunale a Trento il rinnovo della convenzione tra la Procura della Repubblica di Trento e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari per l’attuazione del «Codice Rosso». In base alla convenzione, sottoscritta nel 2019, è stato attivato un servizio finalizzato a dare supporto alla polizia giudiziaria e all’ufficio del pubblico ministero nei casi in cui si renda necessario acquisire informazioni da persone minori o vulnerabili oppure nei casi previsti dalla legge 69/2019 che tutela le vittime di violenza domestica e di genere. Dall’inizio della collaborazione sono stati 65 gli interventi degli psicologi dell’Apss.
La Legge 69/2019 negli articoli 1-3 ha previsto che il Procuratore della Repubblica acquisisca, entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, le informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato il reato.
In base alla convenzione sono stati istituiti elenchi di professionisti – psicologi, neuropsichiatri infantili, medici specializzati in traumatologia e ginecologia – disponibili, sin dalle prime fasi delle indagini preliminari coordinate dal magistrato, ad affiancare la Polizia giudiziaria nell’esame di minori e persone vulnerabili quali le vittime di violenza domestica e di genere.
Il Procuratore distrettuale di Trento, Sandro Raimondi, ha evidenziato l’importanza della collaborazione con Apss al fine di poter prevenire e contrastare il fenomeno, identificato quale “Codice rosso”, perpetrato ai danni di soggetti deboli.
Il direttore generale dell’Apss Pier Paolo Benetollo ha sottolineato: «Con questo rinnovo siamo onorati di poter continuare a collaborare con la Procura della Repubblica di Trento per dare applicazione in Trentino al “Codice rosso”. Per il personale di Apss e in particolare per gli psicologi si tratta di un impegno di grande rilevanza perché quello che serve in questi casi è la tempestività ma siamo consapevoli dell’importanza sociale e individuale di questi interventi che permettono di sostenere e tutelare le persone oggetto di violenza fin dai primi momenti delle indagini».