Finanziato il progetto “Econyl” di Aquafil con 40 milioni di euro

Claudio Chiarani28/12/20202min
aquafil arco 5

Il progetto che ha come “capofila” il prezioso Econyl, ossia un filato verde che prende nuova vita dagli scarti di nylon (ad esempio le vecchie reti da pesca) prodotto dall’azienda arcense Aquafil rientra nel finanziamento concesso da Cassa Depositi e Prestiti, la società pubblica che ha in gestione il risparmio postale e tra le sue partecipate anche Fondazione Caritro. Il prestito, che assomma a 40 milioni di euro, è stato concesso a medio termine ed erogato in due tranche nel corso del 2020, denaro che è servito a supportare i progetti in seno ad Aquafil di sostenibilità ed economia circolare, dunque non solamente sul “gioiello” di punta che è rappresentato da Econyl. Il tutto mentre sta per chiudersi il bilancio 2020 che presenta un calo del fatturato pari a circa il 20%, sommando la produzione dei suoi 16 stabilimenti sparsi un po’ ovunque nel mondo. Tra le note negative quella che l’area Asia-Pacifico sta un po’ meglio delle altre, con i prodotti per la casa che vanno meglio di quelli destinati agli uffici. I prodotti del gruppo trentino, è noto, spaziano dai pavimenti tessili alla moquette, dall’abbigliamento allo stampaggio di materie plastiche ma è da tempo che Aquafil ha volto lo sguardo al riciclo dei rifiuti compatibili per creare le fibre del futuro da impiegare nell’abbigliamento, ad esempio, di capi anche griffati. Insomma, la plastica tanto osannata nel dopoguerra e tanto “odiata” negli ultimi anni perché rappresenta, se abbandonata nell’ambiente (e qui è sempre l’uomo in verità il colpevole) un grosso problema legato all’inquinamento, oggi assurge a nuovo ruolo “verde” col suo riutilizzo che Aquafil, grazie alla ricerca e agli investimenti le ha saputo dare.

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