Coronavirus, Fugatti: “Dati corretti e in linea con le richieste del Ministero”
“Il dibattito attorno alla comunicazione dei dati sui test molecolari e quelli antigenici riguarda tutte le regioni, non è una situazione che interessa solo il Trentino. Il Ministero della Salute sta prendendo in merito una decisione e quando lo farà ci dirà come devono essere comunicati i dati. Il Trentino è classificato come territorio giallo perché ha indicatori che lo caratterizzano con una buona capacità di risposta del sistema, non perché non ha comunicato determinati dati. Il Trentino si è comportato correttamente rispetto alle richieste del Ministero della Salute. Anche da noi la situazione è grave ma gli indicatori dicono che abbiamo una buona capacità di resilienza e il sistema sanitario sta lavorando con capacità”: lo ha sottolineato il presidente Maurizio Fugatti.
Infatti anche il Trentino, come nel resto d’Italia, non vengono conteggiati nei dati ufficiali i positivi rilevati con i test rapidi antigenici che sono quasi ovunque molto superiori, in alcuni comuni anche di cinque volte, rispetto ai tamponi tradizionali.
A Rovereto i positivi al tampone molecolare sono 161 e quelli al test rapido 406. A Riva del Garda la differenza è 51 a 216, mentre ad Arco i primi sono 94 e i secondi 192.
Il Ministero, ha confermato Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, sta discutendo in questi giorni su come adeguare i flussi informativi al sempre più frequente ricorso ai test antigenici. Più test si fanno, ha spiegato, più è alta la possibilità di individuare i positivi. La qualificazione delle diverse zone, ha anche precisato, si basa su una serie di indicatori e sulla trasmissione del virus; le regioni rimaste di colore giallo hanno una buona resilienza, una buona capacità di risposta. Chi è in zona gialla ha avuto una buona risposta del sistema anche se questo non vuol dire che non ci debba essere attenzione. È un processo dinamico che si vuole rendere il più trasparente e automatico possibile.
Dei parametri che vengono utilizzati, ha aggiunto il presidente Fugatti, quello che preoccupa di più il Trentino in questo momento è relativo al numero di posti letto occupati da pazienti Covid nei diversi ospedali rispetto a quelli disponibili, mentre meno preoccupante è il dato relativo alla percentuale di occupazione dei posti in terapia intensiva.
In chiusura il presidente Fugatti ha spiegato che l’indice Rt, relativo alla capacità di trasmissione del virus, secondo il monitoraggio fatto tra il 2 e l’8 novembre, in Trentino era dell’1,3; in calo rispetto alla settimana precedente.