Peste suina, prevenire la malattia attraverso il controllo dei cinghiali

Redazione12/11/20203min
cinghiale

Un tavolo per prevenire l’ingresso della peste suina africana (Psa) sul territorio provinciale. L’assessore all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli ha presentato in occasione dell’ultima seduta di Giunta i cardini delle iniziative – contenute in un conchiuso – che il Dipartimento sta mettendo a punto, alla luce della diffusione della malattia (che colpisce maiali e cinghiali) nell’Est Europa e della recente individuazione di qualche caso in Belgio e Germania. “I rischi connessi all’eventuale introduzione della Psa in Trentino impongono l’assunzione di misure preventive di ampia portata sotto il profilo sanitario, anche attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati” evidenzia l’esponente dell’esecutivo provinciale.
La Peste suina è una malattia virale, contagiosa e ad alta letalità che colpisce suini e cinghiali. Ha un vasto potenziale di diffusione ed un’eventuale epidemia potrebbe ripercuotersi pesantemente sul patrimonio zootecnico suino con danni ingenti sia per la salute animale che per l’intera filiera. La trasmissione della malattia da un animale malato ad uno sano può avvenire in maniera diretta per contatto tra animali oppure in maniera indiretta (ingestione di alimenti oppure attraverso attrezzature e indumenti contaminati).
Le misure di bio-sicurezza adottate negli allevamenti suinicoli risultano un elemento fondamentale nella prevenzione dell’introduzione della malattia. Il Ministero della Salute nel gennaio 2020 ha emanato un Piano di sorveglianza e prevenzione che non appare però determinante ad introdurre significative novità rispetto alla disciplina già esistente. Il contenimento del numero di cinghiali sul territorio provinciale rappresenta una misura che consente di ridurre la probabilità di introduzione e diffusione della malattia.
Per la necessaria programmazione ed esecuzione delle misure di prevenzione dell’infezione, l’assessore Zanotelli ha previsto l’istituzione di un tavolo provinciale ad hoc che coinvolgerà il Dipartimento Salute e politiche sociali, il Dipartimento Agricoltura ed il Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna, che, in raccordo con i Ministeri competenti, individua le azioni da attuare, anche in considerazione del fatto che la posizione geografica del Trentino consentirebbe di sperimentare azioni tali che – garantendo l’immunità del territorio dall’espandersi della malattia – porterebbero al mantenimento di una fascia tampone rispetto al centro Europa. Tra le azioni più significative si ribadisce inoltre la necessità di ridurre gli esemplari di cinghiale in Trentino. Per questo, il Tavolo individua le azioni più efficaci da mettere in campo e ne promuoverà la realizzazione assieme a tutti i soggetti interessati.

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