Concorso “Giovani ricercatori cercansi!”: vincono gli studenti del Tirolo e dei Grigioni

Redazione22/09/20204min
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A causa della pandemia, quest’anno la finale del concorso “Giovani Ricercatori cercansi!” si è fatta attendere più del solito, ma il momento è arrivato: venerdì 18 settembre al MUSE di Trento sono stati premiati i progetti di ricerca più virtuosi presentati dagli studenti di Alto Adige, Trentino, Cantone dei Grigioni e Tirolo. Nella categoria “ricerca di base” il primo premio è andato a Leonhard Kohl-Lörting del Tirolo con un avanzato progetto di chimica. Il progetto “Mana: studio di macroeffetti con l’utilizzo di nano materiali”, di Viola Scrinzi, Anna Bresciani e Selina Logato, realizzato nel corso dell’alternanza scuola lavoro del Liceo Galileo Galilei di Trento con FBK nell’ambito di un più ampio lavoro sull’analisi della qualità dell’aria della città di Trento, ha vinto il secondo premio. Il progetto si è posto l’ambizioso obiettivo di migliorare le caratteristiche di sensibilità e precisione del sensore commerciale a basso costo utilizzato, realizzando e testando nuovi substrati chimici.
Al primo posto nella categoria “sviluppo di prodotto” si è classificato Noa Sendlhofer del Cantone dei Grigioni con il suo braccio robotico low cost a sei assi. In questa categoria anche il progetto altoatesino premiato, il drone ibrido dei ragazzi del Liceo Rainerum.
I progetti trentini selezionati erano quattro. La novità di questa edizione è stata il Premio Speciale dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, un riconoscimento per progetti originali rilevanti per il territorio e per la vita quotidiana dei ragazzi. A vincere un soggiorno studio di due giorni a Bruxelles sono stati alcuni gli studenti trentini dell’Istituto tecnico, economico e tecnologico Pilati con il progetto “ITET sostituzioni”, riguardante la gestione delle supplenze nella scuola attraverso un sito e un’applicazione.
Per aggiudicarsi il primo premio nella sua categoria, Kohl-Lörting ha lavorato a una simulazione al computer della reazione di Belousov-Zhabotinsky. Si tratta di una reazione chimica oscillante che viene utilizzata come modello chimico di fenomeni di non equilibrio. È invece più orientato alla pratica il progetto primo classificato nella categoria “sviluppo di prodotto”: il prototipo di braccio robotico ideato e fatto costruire da Noa Sendlhofer è in grado di fare operazioni quotidiane come afferrare una bottiglia.
I progetti altoatesini iscritti a questa edizione del concorso erano in totale cinque. La giuria regionale ne ha poi selezionati due per la finale, tra questi il “droide” dei ragazzi del Rainerum che si è aggiudicato il terzo premio nella categoria “sviluppo di prodotto”. Si tratta di una combinazione tra un drone e un modellino d’aereo ed è stato programmato da studenti di classi diverse per volare agile e veloce tra le strette valli altoatesine. Supera gli ostacoli grazie a un pilota automatico programmato con intelligenza artificiale e con i sensori modulari può scattare foto utili agli agricoltori per rilevare i parassiti.
I progetti vincitori hanno ricevuto un premio in denaro del valore di 3.000 euro finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano.

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