«L’Òra dei burattini»: il bilancio

Redazione18/08/20203min
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Tempo di bilanci, per il festival «L’Òra dei burattini», la cui edizione 2020, quella dell’anno del covid-19, si è da poco conclusa.
Un’edizione diversa da tutte le altre, con il numero dei piccoli spettatori e dei loro genitori contingentato e l’obbligo di assistere seduti sulle sedie anziché sdraiarsi sulle sulle stuoie, rigorosamente a distanza di sicurezza e il cui numero, a seconda del luogo e quindi dello spazio a disposizione, è andato da 60 a 90. L’accesso agli spettacoli è stato sempre ordinato e non ha comportato alcun problema, e anche chi non aveva prenotato ha potuto quasi sempre trovare posto.
«Comunque la cosa importante era esserci -dice la compagnia teatrale Iride, curatrice della rassegna- e così è stato, anche quest’anno non sono mancate intere famigliole, spinte da fatto che gli spettacoli non vengono indicati per fasce d’età ma rispondono a quella consuetudine antica del teatro in piazza, dove chi passa si ferma e apprezza il linguaggio del teatro dei burattini o delle arti circensi, grande o piccolo che sia il suo pubblico. Che è stato sempre numeroso, in particolare agli spettacoli serali, dove in alcuni casi si è verificato il tutto esaurito».
Le condizioni del tempo sono state buone, si è ricorso alla sede alternativa al chiuso solo all’ultimo spettacolo della rassegna. Le letture animate «Favole e burattini al parco», la novità di quest’anno, si sono tenute negli stessi spazi degli spettacoli e hanno così permesso al pubblico di fruire di iniziative per i più piccoli già dal tardo pomeriggio.
«Ci auguriamo che in futuro si possa tornare a una partecipazione libera -conclude Iride- perché è davvero importante la cultura in tutte le sue forme, specialmente per le giovani generazioni. In questa edizione non sono stati raccolti fondi per l’Unicef per via delle limitazioni cartacee e per evitare gli assembramenti, è stato però più volte detto che la rassegna è patrocinata appunto dall’Unicef, che da sempre ha visto l’impegno da parte degli operatori trentini a presenziare durante gli spettacoli, sottoponendo i vari progetti e distribuendo gadget, appuntamenti appunto saltati quest’anno».

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