L’Assessore Daldoss difende il Linfano di Arco. Le opposizioni: “Betta dimettiti”
«Quei 30 mila metri cubi previsti a Linfano sono davvero un’esagerazione». È il pensiero di Carlo Daldoss, Assessore provinciale all’Urbanistica (come tecnico esterno) dichiarato oggi dalle colonne del giornale l’Adige. Una pesante accusa all’Amministrazione Comunale di Arco, in risposta alle accuse alla Provincia Autonoma formulate dal sindaco Alessandro Betta, ed all’AMSA che in quella zona spera ampliare il proprio campeggio. «Siamo in fascia lago – continua – una zona ambientalmente delicata; Amsa faccia pure il suo mestiere e pensi al ritorno economico ma l’Amministrazione municipale di Arco deve volare più alto e ragionare in termini di bene comune».
Non ha capito, Daldoss, l’«uscita» del sindaco di Arco, Alessandro Betta (Pd), che ieri su l’Adige accusava la Provincia e l’assessorato all’urbanistica di «scarsa voglia di collaborare», denunciando un «problema politico». Daldoss non ha gradito il tentativo di scaricare su Trento «un problema politico – dice – che è tutto interno all’amministrazione comunale di Arco».
“La storia del Linfano riparte nel 2007 – prosegue l’Assessore al microfono de l’Adige – con il Piano attuativo approvato dall’allora sindaco Renato Veronesi, che ora è presidente di Amsa (e mi pare un elemento di disturbo) dove si prevedeva di arretrare di un terzo il campeggio per allargare la spiaggia, che poi di fatto è stata allargata».
“E quindi cosa si dovrebbe fare ora”? Chiede il giornalista de l’Adige.
«Amsa ha il suo campeggio e lo sistemi come meglio crede, per carità. Ma, per favore, facciamo un ragionamento complessivo anche con le associazioni in conferenza di pianificazione. Francamente non trovo ci sia sudditanza della Provincia rispetto agli ambientalisti, che esprimono un sentire della cittadinanza; che poi non è detto che sia la visione giusta ma che va ascoltata. Noi abbiamo detto al Comune che va bene la ristrutturazione del camping ma non l’ampliamento sul parcheggio e che i 30 mila metri cubi sono esagerati. In fascia lago c’è quell’unico polmone di respiro sul lago e credo che un Comune debba porsi il problema di lasciare aria e di non chiudere tutti gli spazi in un campeggio privato. Credo che la Provincia abbia fatto il proprio dovere in assoluta autonomia e ascoltando tutti. L’uscita del Sindaco, che ci addossa delle responsabilità, temo sia finalizzata a coprire i problemi che ha in casa. E dire che Betta mi sta simpatico».
E non ha ritardato ad arrivare la presa di posizione delle Opposizioni Consiliari di Arco, che tuonano contro il sindaco Betta e la sua Giunta: “Le dichiarazioni dell’assessore provinciale Carlo Daldoss – scrivono in una nota – confermano quanto l’opposizione ha proposto in questi ultimi anni e il fallimento di questa Giunta comunale. Dalla variante 14 considerata «irricevibile» alla variante dei centri storici, definita dallo stesso Assessore «un problema politico tutto interno al consiglio comunale di Arco», fino al piano attuativo di Linfano, Betta e la sua Giunta devono fare i conti con un fallimento totale, su tutte le partite più importanti. Riteniamo questo episodio l’ennesimo sintomo di una situazione non più sostenibile, dal momento che questa Giunta comunale e questa maggioranza non hanno la dovuta autorevolezza per andare avanti e non sono capaci di avere dei rapporti coerenti e fruttosi né con la Comunità Alto Garda e Ledro né con la Provincia. È ora che il Sindaco ne prenda atto e si dimetta, insieme a tutta la Giunta, per indire nuove elezioni. Altri tre anni così potrebbero essere disastrosi per il futuro di Arco e dei suoi cittadini. Betta, come lo stesso Daldoss dichiara, non può continuare ad addossare agli altri la grave responsabilità dei suoi fallimenti”.