Se la “Corsa” è matta trionfa Toni Alberti
Si va in pellegrinaggio al 19 settembre del 1972. La prima edizione della Corsa Matta si concluse, in un tripudio da stadio, sul limitare della mezzanotte con l’arrivo al traguardo di Tonìn Alberti, nume della Sat e di molt’altro, che incarnava nella saggezza gioiosa, nel cappello signorile e nel baffo scattante il mito dissacratore della rivanità. Buon ultimo, ma da vincitore.
Si racconta che una sera al bar Italia il Renè Marchi e il Renzo Prati si presero per i fondelli sfidandosi in una corsa pedestre lunga tutto il giro della “Busa“. La vittoria andò al tosto Renè anche se il Renzo, da anni, va dicendo il contrario. Ma il nume tutelare, vero inventore della Corsamatta, fu il Carlo Modena che mobilitò amici, Gino Prezzi, Renato Martinelli (Omkafè), Albino Marchi, Giancarlo Angelini.
Base operativa Spiaggia degli Olivi, partenza da piazza Tre Novembre, percorso Riva, Torbole, Nago, Bolognano, Arco centro, stradone, Riva. Travestimenti da sballo e scenette. L’edizione del ’73 fu “dei Parrucchieri” per il convegno “Wella” al Pala. Le edizioni del ’73 e del ’74 furono il trionfo della goliardìa. Parrucche, tacchi a spillo, omoni pelosi in minigonna, cavernicoli, carretti trascinati da muli, giraffe, damigiane di vino con ruote, il gruppo con il Pastina, il Ciarani e il suo pappagallo, il Lorenzi e il Gigi Angelini. Per fare il giro della Busa ci volevano cinque, o sei ore ma c’era chi finiva in campagna stremato da libagioni. Tante storie da raccontare (e lo faremo, da qualche parte) come quella boccaccesca del Cleto Bek (caprone) o quella della sfida degli arcensi con Maurilio Braus. Dal 2006 al 2008 la Corsa Matta tornò ma non ci furono più notti come quella (ahinoi) di quasi mezzo secolo fa, quando il Tonìn in trionfo, buon ultimo, vinse la sfida con il tempo che tutto vuole cancellare. Per questo è bello ricordare al mondo che un tempo la Corsa è stata Matta e matti da legare tutti quelli che, allora, la corsero. Da veri vincitori.
Vittorio Colombo