Arco, l’Auditorium è una priorità
La Commissione messa in campo dall’amministrazione comunale arcense deputata a “scegliere” o consigliare cosa e come dovrà essere riqualificata la zona identificata come “Arco ovest” ha deciso che l’ex Quisisana dovrà diventare sala Auditorium. A dirlo l’architetto veneziano Alberto Cecchetto, il quale in zona è molto conosciuto per aver preso parte in moltissimi progetti di riqualificazione urbana tra cui, ricordiamo, il piano fascia lago in quel di Riva del Garda. Una risposta condivisa da Romano Turrini e dall’architetto Gianluca Dossi, membri anch’essi della Commissione e che, indipendentemente da quanto farà Riva nelle proprie scelte, propendono per questa soluzione del compendio che giace abbandonato da anni (uno dei tanti) ad Arco. Arco, insomma, ha necessità di una struttura in cui organizzare eventi culturali, spesso non organizzati in passato proprio perché manca una struttura dedicata come, appunto, una sala Auditorium. Una voce “contraria” con l’appoggio del consigliere Andrea Ravagni quella dell’architetto Flavio Prada, anch’egli membro della commissione e per il quale il doppione tra Arco e Riva di due strutture dedicate alla stessa cosa, quando il calo degli spettatori è sotto gli occhi di tutti è evidente. “Un abominio fare due teatri a quattro chilometri di distanza” ha detto Prada. Per Villa Elena, invece e Villa Becker s’ipotizza una struttura ricettivo-alberghiera per la seconda, mentre per Villa Elena come ha ricordato anche l’onorevole Mauro Ottobre l’ideale sarebbe una struttura museale con spazi espositivi per mostre d’arte, un altro legato al pioniere dell’aeronautica Gianni Caproni e, infine, un terzo spazio legato alla memoria del periodo del Kurort.