Il Garda trentino riparte, tanti gli esercizi che riapriranno
Bed & Breakfast, appartamenti turistici, alberghi, residence e le attività commerciali che hanno già potuto alzare la saracinesca da venerdì scorso, 15 maggio, sono il segnale che la zona dell’Alto Garda torna a “vivere.” Se gli hotel attendono ancora la chiarezza del disciplinare per sapere come fare a riaprire ed essere in regola con le norme sanitarie e di protezione, sia per il personale sia per gli ospiti che verranno, l’unica certezza è che dal 3 giugno le frontiere europee saranno riaperte. Tolti i divieti di transitare tra regione e regione, il via libera alla circolazione nell’area Schengen dovrebbe finalmente permettere di capire cosa rimarrà della stagione turistica 2020 flagellata dall’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus. Per questo l’incontro dei Ministri degli Esteri in programma a Bruxelles sarà vitale per capire come muoversi e cosa fare, semprechè tale data (del 3 giugno, ma decisa dall’Italia) sia quella definitiva sulla riapertura delle frontiere. In alternativa andrebbe bene anche il 15 giugno. A fronte di questo le prenotazioni dall’estero iniziano a tornare. La voglia di lago di Garda, insomma, non sarebbe affatto calata, anzi. I tedeschi non vedrebbero l’ora di venire in vacanza sul loro amato “Mediterraneo” con le nuove offerte calibrate dalle disposizioni sanitarie, dai protocolli anti-Covid insomma, sia per gli alberghi sia per le spiagge. Anche se si pensa che la quota degli italiani che amano il Garda sarà quella che mancherà all’intero calcolo delle presenze 2020, ovviamente in perdita rispetto ai numeri delle ultime stagioni come gli oltre tre milioni e mezzo di quella 2019. Il tutto stando sempre attenti e vigili alla concorrenza di Paesi come la Slovenia, ad esempio, che si è dichiarata “Covid free.” Un messaggio, però, che potrebbe avere l’effetto di un doppio taglio per gli ospiti, perché più che i messaggi a contare saranno i fatti.