Le Cartiere del Garda e Fedrigoni si fermano
La decisione di fermare di nuovo le macchine alle Cartiere del Garda è stata presa nella serata di martedì 21 aprile. Lo stabilimento di Riva, che fa parte del gruppo Lecta, in accordo con le rappresentanze sindacali ha dunque deciso un nuovo stop imposto dalla crisi legata al Coronavirus che sta sconvolgendo gli equilibri mondiali. La fermata si attuerà da lunedì 27 aprile e fino a domenica 3 maggio. Durante il primo turno di lunedì 27 aprile si fermeranno gli impianti della fabbricazione, seguiranno poi le fermate del reparto pattinatrici e quindi dell’allestimento alla fine del secondo turno dello stesso giorno. La ripresa dell’attività lavorativa è prevista con il primo turno di lunedì 4 maggio quando, com’è ora noto, dovrebbe riprendere un po’ tutto il lavoro in Italia. L’accordo sottoscritto dal direttore Di Blas prevede che durante la chiusura prosegua, invece, l’attività di servizio ai clienti così come quella della centrale di cogenerazione e le altre collegate alla gestione di forniture e spedizioni, la manutenzione degli impianti e anche quella del reparto “Self Adhesive”. Stop per circa 350 dipendenti, dunque che saranno retribuiti accedendo per loro alla cassa integrazione qualora non si possa avere accesso a ferie arretrate, permessi o altro di cui poter usufruire.
Stop anche alla Fedrigoni di Arco che, per la prima volta dallo scoppio della pandemia, ha deciso di fermare le macchine da sabato 25 aprile al 3 maggio e dal 23 al 31 maggio. «Ci vediamo costretti a richiedere alla cassa integrazione guadagni – hanno comunicato dalla direzione – a causa dell’emergenza Covid-19. Tale decisione è resa necessaria e urgente dall’attuale contesto caratterizzato dall’impatto dell’emergenza sanitaria legata al virus. Per quanto riguarda la fabbrica di Arco sarà attuata la sospensione dell’attività lavorativa per un numero massimo di 174 lavoratori. La sospensione dell’attività lavorativa sarà totale».