Coronavirus 30-3-2020: Alto Garda a quota 500, 3 i decessi
Ancora una giornata triste quella di lunedì 30 marzo per i decessi da coronavirus in Trentino: si tratta di 18 persone, con età media 80 anni, e di 102 nuovi contagiati.
“Il Trentino – ha detto il presidente Fugatti – si trova oltre la media nazionale per decessi e contagi: un dato di cui dobbiamo prendere atto e del quale abbiamo discusso oggi in videoconferenza con il gruppo consiliare delle minoranze”.
L’Alto Garda e Ledro conta ad oggi 500 contagiati e 41 decessi da covid-19. Questo la suddivisione del totale dei casi e dei decessi per città:
Arco: 219 (+5) – 8 decessi (oggi 2 donne di 80 e 89 anni)
Drena: 8 (=)
Dro: 55 (=) – 10 decessi
Ledro: 118 (=) – 20 decessi
Riva del Garda: 80 (+1) – 2 decessi
Nago Torbole: 9 (=)
Tenno: 11 (=) – 1 decesso (oggi 1 uomo di 69 anni).
Il presidente ha poi ribadito che partirà l’aumento considerevole del numero di tamponi effettuati, che per primi saranno rivolti agli operatori sanitari, medici, infermieri e chi opera nelle Rsa. Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, il presidente ha invitato tutte le strutture a far presente eventuali carenze alla Protezione Civile, che è in grado di far fronte a tutte le esigenze.
Poi un appello al rispetto delle regole, sul quale le forze dell’ordine, che il presidente ha ringraziato, hanno il compito di vigilare.
L’assessore alla salute Stefania Segnana ha illustrato la situazione delle ultime 24 ore in tutto il territorio
Per quanto riguarda i dati, su un totale di 2.529 casi dall’inizio dell’epidemia, di cui 562 nelle Rsa, attualmente risultano 178 guariti, mentre 79 persone si trovano in terapia intensiva. Informando sui nuovi decessi odierni, l’assessore ha rivolto sentite condoglianze a tutte le famiglie. Sugli aspetti organizzativi, l’assessore Segnana ha comunicato che oggi si è provveduto alla dematerializzazione delle ricette sanitarie per la farmaceutica DPC, cioè i medicinali distribuiti dalle farmacie per conto dell’Azienda sanitaria.
Il direttore generale di Apss, Paolo Bordon ha illustrato le modalità di effettuazione dei tamponi per chi va incontro a guarigione. Trascorsi almeno 14 giorni dalla scomparsa completa dei sintomi, infatti, e prima della riammissione in collettività, vengono effettuati due tamponi per confermare la negativizzazione virologica, a distanza di almeno 48 ore l’uno dall’altro. Sono stati quindi allestite in tutti i territori delle postazioni all’aperto, in cui il paziente si presenta in automobile. Non è necessario scendere dalla vettura, l’operatore procede a effettuare il tampone naso-faringeo stando dall’esterno, per garantire sicurezza della prestazione.
Enrico Nava, direttore del settore dell’Integrazione socio-sanitaria dell’Apss, ha riferito della situazione delle Rsa, comunicando la guarigione di 45 persone. “Anche in Rsa si può guarire, grazie all’azione indefessa di medici, Oss e di tutti coloro che riescono a supportare le persone con una assistenza di qualità” ha detto. Quindi ha riferito i dati di alcune strutture sul territorio, che oggi hanno contato 5 decessi e 60 casi di contagio.