Scontro ambientale nel PD tra Arco e Riva del Garda

Redazione05/12/20193min
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Scontro ambientale in piena regola fra Riva e Arco, altro che comune unico. In prima linea a sostenere le ragioni di ciascuna parte il sindaco Alessandro Betta da un lato e l’assessore Alessio Zanoni dall’altro, entrambi appartenenti allo stesso partito, ma su due sponde tra loro distanti in merito alla visione dello sviluppo territoriale. La scintilla l’aveva fatta scoccare Zanoni nel corso dell’assemblea in cui il Pd rivano aveva portato all’elezione del suo segretario, Tiziano Chizzola: una bordata contro la politica pianificatoria dei cugini arcensi, che avrebbero basato gran parte dello sviluppo urbanistico su un sistema, quello della perequazione, non previsto al momento della presentazione delle liste prima delle elezioni di cinque anni fa. Un’accusa di consumo di suolo che agli arcensi non è andata giù, tanto che Betta non ha fatto attendere la sua velenosa replica, incolpando l’assessore rivano di essere un fiancheggiatore degli ambientalisti che da anni si oppongono a tute le iniziative messe in cantiere dalla giunta arcense. «Il suo scopo sarà quello di supportare la candidata ambientalista ad Arco? La sua vicina di casa?», ha scritto Betta riferendosi alla possibile candidatura a sindaco per le liste ambientaliste dell’avvocato Arianna Fiorio, residente a Varone come Zanoni. Il sindaco della città delle palme ha poi rincarato la dose, respingendo al mittente la lezioncina di urbanistica impartita dai cugini rivani e ricordando che, in quanto a consumo di suolo, Riva non è seconda a nessuno, visto che è una città che ha lo stesso numero di abitanti di Arco distribuiti però su un territorio ampio circa la metà: «Se di consumo di suolo parliamo – ha scritto ancora il primo cittadino arcense – allora si parla di una montagna di cemento in più. Basta guardare la fascia lago: per proteggerla si deve arrivare in quel di Arco, sui terreni del Linfano con il suo broccolo, su cui gli ambientalisti hanno fatto epiche battaglie, mentre in viale Rovereto non resta un metro quadro di verde. Per non parlare del vallo tomo: noi stiamo cercando di proteggere la vita dei cittadini, al suo posto invece nella parte più pregiata del Brione, Riva sta realizzando dei campi da tennis in parte in terreno ex-agricolo di pregio, se ne è mai accorto Zanoni di ciò? I campi da tennis ex novo sotto il Brione non sono altro che consumo di suolo, oppure Zanoni stava osservando il cielo stellato mentre alzava la manina?». Nessuna replica per ora da parte di Riva, ma c’è da scommettere che la querelle non finirà qui.

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