Cimice asiatica, ecco il Piano per contrastarla
In attesa dell’approvazione del Piano nazionale, la Provincia autonoma di Trento scende in campo contro la cimice asiatica con un proprio Piano provinciale. “Finchè non sarà raggiunto l’equilibrio naturale grazie all’azione di contrasto degli insetti antagonisti – spiega l’assessore Giulia Zanotelli firmataria della delibera, approvata dalla Giunta, che contiene il Piano – la lotta diretta all’insetto non sarà in grado di limitare i danni alle colture ad un livello economicamente accettabile, e dunque abbiamo ritenuto necessario prevedere nel Piano di azione provinciale per il contrasto della cimice asiatica anche una serie di misure per garantire il reddito delle aziende agricole e dei lavoratori impiegati nel settore della conservazione e lavorazione della frutta”.
Originaria della Cina e segnalata per la prima volta in Trentino nel 2016 in un frutteto vicino all’autostrada a nord di Trento, la cimice asiatica (Halymorpha halys) è un insetto che arreca notevoli danni alle colture agrarie, in particolare alle piante da frutto. Considerata la sua notevole capacità di moltiplicazione (le nostre stesse case ne sono sempre più “invase”), anche a causa della mancanza di insetti antagonisti, già dal 2018 sono stati rilevati i primi danni su melo, mentre il 2019 può essere definito come anno di vera emergenza.
Il Piano provinciale, che anticipa quello che sta per essere approvato a livello nazionale, ha già ottenuto il parere favorevole del Tavolo Verde al quale è stato illustrato la scorsa settimana dall’assessore Zanotelli. In tale occasione tutte le componenti del settore agricolo provinciale hanno espresso il loro apprezzamento per il metodo partecipativo adottato, e anche per i contenuti e per la tempestività con la quale il documento è stato predisposto in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach.
Il Piano provinciale prevede una serie di misure per la lotta diretta all’insetto quali il monitoraggio, la difesa chimica, le reti anti-insetto, le pratiche agronomiche e il controllo biologico. La soluzione a medio-lungo termine è rappresentata dal controllo biologico atraverso l’azione di altri insetti presenti in natura. Per favorire e anticipare il raggiungimento di tale equilibrio naturale è previsto l’allevamento e la distribuzione – prima non possibile perché espressamente vietata dalle disposizioni nazionali – di parassitoidi alloctoni, quali Trissolcus japonicus e Trissolcus mitsukurii. Tale misura di contenimento dell’insetto, nella quale FEM ha sviluppato avanzate conoscenze e competenze, è oggi considerata fondamentale per debellare l’infestazione.