Appalti e contratti pubblici, una clausola “sociale” per tutelare i diritti dei lavoratori
Non la semplice tutela del posto di lavoro, ma anche la conservazione, presso l’impresa che subentra, del trattamento economico già goduto e delle medesime condizioni rispetto all’anzianità e al monte ore. E’ questa, in sintesi, la nuova “clausola sociale” contenuta in un disegno di legge, approvato oggi dalla Giunta provinciale, con il quale si intende modificare l’attuale legge in materia di contratti e appalti pubblici. La proposta nasce dalla considerazione che la normativa in vigore non risulta più sufficiente ad indirizzare la formazione degli atti di gara verso il fine della tutela dei lavoratori addetti ai servizi in appalto in quanto i meccanismi concorrenziali, se lasciati alla sola libera determinazione del mercato, rischiano di comprimere i margini di guadagno e di conseguenza incidere sulle retribuzioni e sulle condizioni di lavoro. Il disegno di legge è stato presentato in mattinata dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti e dall’assessore Achille Spinelli, ai rappresentanti delle associazioni degli imprenditori e nei prossimi giorni sarà illustrato anche alle organizzazioni sindacali, con la possibilità di accogliere proposte emendative che potranno essere inserite nel corso dell’esame in Consiglio provinciale.
Tre, in concreto, le modifiche introdotte per rafforzare l’esistente normativa:
viene specificato che la clausola sociale non si riferisce unicamente al mantenimento del posto di lavoro ma anche alla conservazione, presso la nuova impresa, del trattamento economico già goduto in forza di una data retribuzione contrattuale e dell’orario di lavoro;
viene fissata la condizione che nei casi di applicazione della predetta clausola la costruzione del capitolato speciale d’appalto (CSA), deve prevedere prestazioni e un importo a base d’asta coerente con la salvaguardia dei livelli occupazionali previsti nel contratto in uscita e delle condizioni economiche godute dal personale impiegato nello stesso, considerandone i costi effettivi;
che il CSA deve contenere obbligatoriamente la clausola sociale di massima tutela nel caso di appalti ad alta intensità di manodopera.