NEL 2018 IL CASTELLO DI ARCO HA “INCASSATO” 140.000 EURO

55.000 biglietti staccati nel corso del 2018 per una cifra che sfiora circa 140.000 euro d’incasso: questo il risultato delle visite al castello di Arco. Cifre che dicono come il maniero sia diventato nel corso degli anni una fonte di turismo (e d’incasso logicamente) indiscussa. Frutto dei lavori di riqualificazione che l’amministrazione comunale ha operato nel corso del suo cammino in questi ultimi anni. Un risultato che, la cosa è già al vaglio in questi tempi, potrebbe portare la futura amministrazione comunale che salirà in carica dopo le elezioni del prossimo anno, a tenere in considerazione il fatto di avere una delega specifica per il castello come oggi è quella del consigliere Roberto Zampiccoli. Non senza “allargare” con simili deleghe ad altre problematiche cittadine. Tra le opere che presto andranno ad “arricchire” il castello quella di un miniautobus elettrico per portare lassù, al prato della Lizza i visitatori più “pigri” o, meglio, quelle persone con oggettive difficoltà di deambulazione nel percorrere la strada che conduce al castello. Qui il Bando è quasi pronto, manca solo il nullaosta della Sovrintendenza volti all’ampliamento del sentiero per dare maggior sicurezza anche ai pedoni. Oltre a ciò si sta lavorando per migliorare l’ingresso, con il fabbricato “cassa” che una volta ampliato potrà offrire ai visitatori anche un adeguato servizio di ristorazione. “Dati importanti – ha sottolineato il sindaco Betta – che fanno risaltare come il nostro impegno in quella direzione stia ottenendo buoni frutti. Un impegno che ci farà concentrare sul fronte castello in maniera ancora più consistente, ma che ha già dato le linee guida del buon operato.” Al castello, inaugurata il 28 aprile scorso e in cartellone fino al 28 luglio prossimo c’è la mostra dedicata ad Albrecht Dürer, sedici fogli dal “Liber Chronicarum”, sei incisioni originali del Maestro e altre opere di altrettanti maestri contemporanei. Un dipinto del Dürer, si ricorderà, è esposto al Louvre, il “Fenedier Klawsen”, ossia la “Chiusa veneziana” che ritrae ovviamente il maniero arcense dei Conti d’Arco.