Montagna, sviluppo possibile. Nel dibattito di Tenno si è parlato di tunnel, ferrovia e consumo del territorio

Redazione04/05/20193min
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Il Trentino manca un’economia di distretto. Lo sviluppo della montagna è possibile su elementi distintivi del territorio ma soprattutto è possibile grazie a tecnologia e collegamenti veloci. In questo contesto, un ruolo decisivo spetta ai territori che devono farsi promotori in prima persona di istanze per lo sviluppo di servizi e iniziative economiche. È questo il messaggio che arriva dal terzo incontro degli Stati generali della Montagna e, in particolare, della giunta sul territorio che nella serata di ieri ha fatto tappa a Canale di Tenno, nella suggestiva cornice di Casa degli artisti. A discutere di sviluppo economico e montagna, e di presidio istituzionale minimo sul territorio c’erano il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e gli assessori provinciali agli enti locali, sviluppo economico e lavoro.
L’incontro ha visto l’ultima parte dedicata alla discussione sui temi portati all’attenzione della giunta da parte degli stakeholder e degli amministratori. La viabilità dell’Alto Garda è stata la questione sollevata dal sindaco di Nago Torbole, il quale ha chiesto conferme sulle tempistiche di realizzazione di opere quali la circonvallazione di Torbole e la fattibilità di infrastrutturale nuove, quali la ferrovia. A lui hanno risposto l’assessore allo sviluppo economico e il vicepresidente, ribadendo l’intenzione dell’esecutivo di portare a compimento i collegamenti previsti, a partire dalla galleria tra Loppio e Riva. “La ferrovia – hanno aggiunto i rappresentanti della giunta – rimane un’idea la cui realizzazione dipende anche dalla contribuzione che arriveranno dalle concessioni autostradali e dalle opportunità delle nuove opere, ad esempio l’alta velocità del Brennero. Il Trentino ha bisogno di collegamenti veloci che permettano di proporre un’alternativa all’automobile e una migliore mobilità. Se ne avremo la possibilità, realizzeremo questo sogno”.
L’area ambientalista, rappresentata da Italia Nostra, è tornata a denunciare il consumo del territorio nel Basso Sarca: “Il territorio ci è dato in prestito e quindi dobbiamo restituirlo alle generazioni future”. Sul tema ha risposto il vicepresidente, secondo il quale è compito della politica garantire la vivibilità per chi vive in questi territori: “La tutela del territorio è una nostra priorità che passa anche attraverso l’impegno a garantire e recuperare l’esistente. Al contempo – ha aggiunto – esistono aree limitrofe con problematiche e prospettive del tutto diverse. Mi riferisco a Drena e alla Val di Cavedine, che da tempo richiedono iniziative a sostegno del territorio e una rete di servizi in grado di rispondere alle esigenze di residenti ed aziende. Qui una realtà quale la Cooperazione svolge da sempre un ruolo importante perché opera con servizi e attività in un contesto dove il privato non investe”.