TROFEI E LIBRONI DEL CARNEVALE CONSEGNATI AGLI ARCHIVI DEL COMUNE DI ARCO
Un secolo di storia legata alla tradizione carnescialesca del Gran Carnevale di Arco, che il “patron” della manifestazione Albino Marchi custodiva preziosamente come tesori, è stato consegnato agli archivi del Comune. L’Arco d’argento, trofeo opera di Frà Silvio Bottes, la Freccia d’argento e l’Arlecchino sono trofei che venivano assegnati anno per anno ai vincitori delle diverse categorie. Poi i libri in formato gigante nei quali è custodita la storia a partire dal 1876 con le dichiarazioni di Arturo Mantovani allora presidente dell’Azienda di cura e Soggiorno, inventore del “Kurort”, fino all’anno 2004 quando un furioso incendio aveva distrutto i capannoni del Comitato dove si allestivano i carri allegorici che avrebbero sfilato per le vie di Arco. Albino Marchi per quasi quarant’anni ha rivestito il ruolo di “gran maestro” del Carnevale arcense ergendosi a custode della sua storia che, ora come detto, viene da lui consegnata all’Amministrazione di Arco. Presente il sindaco Betta e l’assessore Tavernini, Marchi ha consegnato il tutto con un pizzico di emozione anche se ha riconosciuto che deve essere la comunità a farsi custode ora di tutto questo. Un’idea quella di riconsegnare i trofei scaturita dalle menti di Bruno “Piuma” Calzà, Elio Proch ed Enrico Leoni che hanno preso parte alla “cerimonia” in casa di Marchi assieme al vicesindaco Stefano Bresciani e l’infaticabile e storica collaboratrice di Marchi Marisa Angelini. Gli importanti documenti saranno custoditi in Archivio per una giusta conservazione, con l’auspicio che la storia in essi riportata possa diventare leggibile da tutti con la riproduzione sulle pagine di un libro. Per i trofei dovrà essere trovata una giusta collocazione.