Fratelli d’Italia: “Sulla viabilità dell’Alto Garda serve una visione unitaria. No a scorciatoie irrazionali”
Nel pieno di un autunno politico dominato dal dibattito sulla viabilità dell’Alto Garda, Fratelli d’Italia di Riva del Garda torna a farsi sentire, chiedendo con forza un cambio di passo: basta interventi “a isole”, scollegati tra loro, privi — a loro dire — di una reale strategia complessiva.
La questione, ormai al centro di discussioni istituzionali e confronti pubblici da settimane, riguarda un nodo che da anni condiziona la vita quotidiana dei residenti e la fruibilità turistica del territorio: come far scorrere meglio il traffico tra Riva, Arco, Torbole e la sponda veneta del lago.
“Serve una visione, non soluzioni improvvisate”
Secondo il gruppo consiliare, le scelte che riguardano la viabilità dovrebbero essere parte di un progetto coerente, capace di valutare gli effetti sull’intero sistema della mobilità: dagli assi principali ai centri abitati, dai flussi turistici alle esigenze dei residenti.
Per Fratelli d’Italia, il problema non è solo “cosa fare”, ma come le soluzioni vengono inserite nel quadro complessivo.
È in questa chiave che arrivano le critiche alle ipotesi circolate in questi giorni — già valutate anche dalla Provincia — per il bypass di Torbole. Uno dei tracciati allo studio prevedrebbe che il traffico proveniente dal lago venga deviato verso la Maza per poi rientrare verso la viabilità esistente.
Il nodo Torbole: “Un percorso forzato che non convince”
“Una soluzione poco razionale” la definisce il gruppo, che la descrive come un allungamento artificiale del percorso, privo di reale utilità.
Nell’analisi di Fratelli d’Italia:
chi arriva da Malcesine diretto ad Arco non accetterebbe mai di salire fino alla Maza per poi scendere verso la città;
allo stesso modo, chi da Riva è diretto verso Malcesine non percorrerebbe il tratto fino alla zona discarica per poi ridiscendere su Torbole.
Il risultato, secondo il gruppo, è semplice: nessuno cambierebbe realmente abitudini, e la nuova infrastruttura non intercetterebbe i flussi di traffico per i quali dovrebbe essere progettata.
Un intervento che, nella loro lettura, rivela una “mancanza di consapevolezza sulle dinamiche reali della viabilità”, e che rischia di riproporre, in una versione più costosa, inefficienze già note.
“Non si possono sacrificare soluzioni funzionali per timore di toccare la campagna”
La critica non è solo tecnica, ma anche politica.
Fratelli d’Italia punta il dito contro ciò che definisce una certa reticenza nel valutare tracciati più efficaci per via dell’impatto su poche aree agricole.
Secondo il gruppo, questa impostazione porterebbe a privilegiare soluzioni meno utili alla collettività, pur di non intervenire su “pochi metri di campagna”, perdendo così di vista l’interesse generale.
È qui che il gruppo sostiene la scelta provinciale: lo sbocco sulla Linfano sarebbe — a loro giudizio — la soluzione più efficace per connettere tutto il traffico alla futura arteria principale dell’Alto Garda, garantendo una distribuzione più logica e lineare dei flussi.
Viale Rovereto e il senso unico: “Si rispetti la delibera 104”
Il gruppo consiliare interviene anche su un altro punto caldissimo del dibattito: il possibile senso unico in viale Rovereto. Sul tema, ricordiamo, il sindaco Alessio Zanoni ha illustrato a La Busa online la propria visione: “Non è nostra intenzione ridurre Viale Rovereto a senso unico in ingresso, soluzione che invece era stata prevista dallo strumento di pianificazione approvato dalla Giunta precedente”.
La posizione del gruppo consiliare rivano di Fratelli d’Italia è netta:
prima di mettere mano alla viabilità di viale Rovereto — incluso un eventuale senso unico — l’amministrazione deve rispettare la delibera n. 104, votata all’unanimità.
Quella delibera stabilisce chiaramente che qualsiasi intervento potrà essere studiato e realizzato solo dopo il completamento della Loppio–Cretaccio, la cosiddetta tangenziale ovest.
Senza questa infrastruttura — considerata il vero nodo di redistribuzione dei flussi — ogni intervento su viale Rovereto sarebbe prematuro, e rischierebbe di generare squilibri o nuove criticità al traffico urbano.
“Prima l’asse principale, poi gli interventi urbani”
Per Fratelli d’Italia la priorità è chiara: concludere l’asse della Loppio–Cretaccio.
Solo una volta completata questa opera sarà possibile intervenire all’interno del tessuto urbano in modo equilibrato, sicuro ed efficiente, ripensando gli snodi centrali senza compromettere la funzionalità complessiva della circolazione.
La richiesta, quindi, è duplice: da un lato una strategia complessiva, dall’altro il rispetto delle decisioni già prese all’unanimità dal Consiglio comunale. (n.f.)










