Salvare le palme nell’Alto Garda, un impegno per tutti

La diffusione di Paysandisia archon, il lepidottero invasivo arrivato ormai da anni in Trentino, sta avendo un forte impatto sul paesaggio Altogardesano con un’elevata mortalità di palme sia nel verde pubblico che in quello privato. Se non controllato, l’impatto potrà davvero modificare l’aspetto di Arco e di Riva del Garda.
L’Unità Protezione delle Piante Agroforestali e Apicoltura della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige ha studiato la situazione e tiene sotto controllo il propagarsi del micidiale lepidottero. Se i Comuni stanno adottando le misure necessarie per il contenimento per la salute delle palme cittadine, i tecnici Lorenzo Tonina, Emanuel Endrizzi e Giorgio Maresi ritengono che, in questa fase, sia importantissima la collaborazione dei privati che hanno nei loro giardini questo tipo di pianta.
Il danno è dovuto all’attività delle larve che si nutrono scavando lunghe gallerie nel tronco, danneggiando le foglie in formazione fino ad uccidere l’apice vegetativo. Le palme che mostrano solo poche foglie forate sono ancora recuperabili mentre quelle con le chiome più danneggiate e prive di nuova vegetazione vanno abbattute e conferite nei centri dedicati:
https://labusa.info/conferimento-palme-malate-da-parte-dei-privati-ecco-punti-e-orari/
Chi ha un patrimonio verde con palme in proprietà o in gestione dovrebbe inventariare ed eliminare le palme non più recuperabili (chioma rada e con piccioli fogliari corti), cercando di trattare quelle ancora salvabili.
L’eliminazione tempestiva delle piante più compromesse è quindi l’azione più efficace per ridurre la popolazione di questo lepidottero, lasciando ai trattamenti coi nematodi la difesa delle altre palme.
È importante saper valutare lo stadio di danno per evitare interventi inutili. Al riguardo ecco alcune immagini che mostrano i vari livelli di danno con gli interventi necessari.
Gli unici trattamenti attualmente possibili sono quelli con prodotti a base di nematodi, da effettuarsi alla ripresa vegetativa in aprile/maggio e in autunno, sfruttando giornate con elevata umidità o in condizioni di pioggia leggera. Questi interventi hanno una buona efficacia ma vanno ripetuti annualmente. Per dettagli si rimanda alla pagina specifica del sito:
https://fitoemergenze.fmach.it/lepidottero-delle-palme
Ormai si trovano palme infestate in quasi tutta la Provincia ed il monitoraggio continuo ha evidenziato la presenza del problema in tutta la Valle dei Laghi e in Val d’Adige fino alla Pian Rotaliana. Le indagini svolte dalla FEM in collaborazione con le giardinerie dei Comuni hanno evidenziato i diversi livelli di danno sulle palme colpite, dovuti alla attività trofica delle larve, presenti a decine nella parte alta delle palme, giustificando e rendendo necessari gli interventi di asportazione o lotta. Il volo degli adulti avviene durante tutta l’estate con conseguente deposizione delle uova sui piccioli fogliari. Le larve entrano subito nei tessuti e passano in essi il loro periodo di sviluppo che può durare anche più di un anno.