Protezione civile, training Operatori con realtà virtuale
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Le strade di Trento invase dall’acqua, l’Adige che straripa e invade le vie e il parco del quartiere delle Albere. Non è un film, ma una realtà che si costruisce grazie alla tecnologia più avanzata. Gli operatori della Protezione civile del Trentino – Servizio Prevenzione rischi e Cue, i Vigili del fuoco del Corpo permanente di Trento insieme a colleghi di Austria e Portogallo – affrontano l’emergenza, ma non sono fisicamente sul campo. Si trovano nel cuore di un ambiente virtuale, indossando visori per la realtà aumentata, pronti a gestire la situazione in team. Il drammatico scenario ha preso vita nell’ambito del progetto Tracenet: un’iniziativa promossa dalla Commissione europea nell’ambito del meccanismo unionale di protezione civile che ha visto coinvolti come partner il Dipartimento nazionale di Protezione civile, la Scuola nazionale dei Vigili del fuoco portoghesi, la Croce rossa austriaca, Fondazione Bruno Kessler, sotto il coordinamento del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento.
Il progetto prevede la simulazione in 3D per formare i professionisti chiamati a gestire le emergenze. L’obiettivo è testare strategie, coordinamento e reazioni in tempo reale all’interno di un ambiente virtuale, creato dai ricercatori di Fbk (Unità 3Dom) e basato sullo scenario ricostruito dai tecnici dell’Ufficio Dighe – in collaborazione con gli altri partner europei – per rendere l’esperienza il più realistica possibile.
Per due giornate, gli operatori hanno inforcato i visori per entrare in una sala operativa virtuale, dove hanno pianificato gli interventi per affrontare in stretta sinergia – ma da remoto – l’emergenza simulata. L’esercizio ha avuto come scenario un’alluvione causata da precipitazioni intense, con il superamento dei livelli di guardia nei quartieri delle Albere e della Vela a Trento.
“La collaborazione internazionale rappresenta un valore aggiunto per la Protezione civile – spiega la coordinatrice del progetto e dirigente dell’Unità di missione semplice per l’intelligenza artificiale della Provincia autonoma di Trento, Silvia Marchesi – Il caso di Trento è stato un’occasione ideale che ci ha permesso di consolidare le capacità operative del personale chiamato ad intervenire in caso di reale emergenza. Negli scenari più complessi, la condivisione di conoscenze e risorse è fondamentale: per questo, l’obiettivo di Tracenet è stato quello di creare una rete tra i centri di formazione della Protezione civile a livello europeo”.