Autostazione di Arco, il sindaco risponde allo Speziale: “Sarà riqualificata”

Nicola Filippi18/01/20257min
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“Il dottor Tamanini ha straragione sull’autostazione, la cosa più intelligente che l’amministrazione può fare è quella di prendere una parte dell’avanzo per completare il progetto di riqualificazione e il discorso con Trentino Trasporti. Servono ancora energie, perché l’autostazione merita di essere presa in mano come prioritaria dalla prossima agenda”. Il sindaco di Arco, Alessandro Betta, risponde alla protesta dello Speziale di Arco, il dottor Carlo Tamanini, per lo stato di degrado della stazione delle autocorriere di piazza Vicenza. “Ho grande stima della sua persona, lo apprezzo anche per il messaggio privato che mi ha scritto allo scoppio dell’inchiesta, il dottor Tamanini è sempre diretto, va al cuore delle cose, ma devo anche fare una premessa: chi è fuori dall’amministrazione non può capire e non può comprendere come vadano le cose nell’amministrazione pubblica”. Più di un arcense però fa notare a La Busa un altro edificio, in pieno centro di Arco, che non gode di buona salute: Palazzo Marchetti, gestito proprio dalla famiglia Tamanini: “Inizi lui a dare il buon esempio, sistemando le facciate di Palazzo Marchetti che fanno schifo, gli affreschi di grande pregio si stanno sgretolando, nella totale noncuranza dell’affittuario”. Dopo la stoccata, torniamo al sindaco Betta.
In questa breve intervista, il primo cittadino di Arco, ormai “battitore libero”, si dice pronto a riprendere il discorso sulla nuova vita dell’autostazione, ma coglie anche l’occasione per lanciare frecciatine e togliersi qualche sassolino dalle scarpe. A tre mesi dalla scadenza di mandato, il sindaco Betta promette: “Voglio segnare un altro gol”.

 

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“Il dottor Tamanini centra il tema tornando a parlare della situazione della stazione delle autocorriere – spiega – io ho iniziato 15 anni fa a fare il sindaco, di cui posso dire che solo gli ultimi 10 siano stati più consapevoli, perché l’amministrazione pubblica è davvero una macchina complessa. L’ha dimostrato anche il sindaco Mattei, il grande sindaco-manager, in tre anni se n’è andato dal Municipio ed è finito alla Fondazione Comunità di Arco – pungola – ma oggi scopre di nuovo quanto sia difficile il settore pubblico, io credo che da manager abbia ricevuto molte più soddisfazioni – sottolinea -. Nei miei 15 anni di gestione dell’amministrazione pubblica credo di aver risolto tanti temi e problemi grossi. Ma la stazione è uno di quelli che mi resta un po’ qui. Nei prossimi tre mesi residui voglio mettere a segno un altro gol”. Coinvolgendo il braccio operativo dell’amministrazione. “Amsa deve tornare a essere protagonista, ad Amsa devono essere trasferite le risorse che mancano – spiega – perché una parte è già stata trasferita in passato per dare il via al progetto di riqualificazione”.
“Dei 10 temi grossi che avevo in agenda – ricorda ancora il primo cittadino di Arco -, 7/8 li ho già risolti, fra quelli che rimangono irrisolti c’è la stazione delle autocorriere. Io li ho ricordati: la nuova piscina, la ciclabile a sbalzo, le scuole rifatte… IO dico che di gol ne ho fatti parecchi e dico IO (rimarcando con la voce), perché da sindaco ho sempre pagato IO e ora voglio usare un po’ di sano egocentrismo e dico ancora IO. Chiaramente c’erano delle persone e delle squadre insieme a me, ma siccome mi sono sempre preso tutto il male oggi voglio prendermi anche tutto il bene. Di problematiche e di situazioni ne ho risolte parecchie”, ribadisce.
“Dò ancora ragione al dottor Tamanini – spiega ancora il sindaco Betta – perché la stazione delle autocorriere negli ultimi tempi l’avevo un po’ congelata, ma lo stimolo del dottor Tamanini mi spinge a dare ulteriore impulso a questo progetto. Andrò a fare visita ad Amsa nelle prossime settimane e avviare un ragionamento. La cosa più intelligente che l’amministrazione può fare è quella di prendere una parte dell’avanzo per completare il progetto dell’autostazione e il discorso con Trentino Trasporti. Servono ancora energie, perché l’autostazione merita di essere presa in mano come prioritaria dalla prossima agenda”.
Di fronte al coro di proteste che si è scatenato sotto il post de La Busa, il sindaco Betta replica e torna indietro nel tempo. “Se non ricordo male – conclude – c’era ancora l’assessore provinciale Panizza che scendeva da Trento con Ottobre e altri. Costoro dicevano che avrebbero risolto il problema della stazione delle autocorriere. Troppi politici hanno promesso, noi ci siamo spiaggiati, è vero, ma altri ben più famosi di noi avevano detto che la questione era già risolta, noi invece non l’abbiamo mai detto. Abbiamo trasferito una parte delle risorse ad Amsa, ma alla fine non sono state sufficienti perché sono aumentati i prezzi e altro…”
Un’ultima provocazione. “Se ben ricordo – saluta il sindaco Betta -, quando era sindaco Paolo Mattei, il dottor Tamanini si era fatto avanti con l’imprenditore Eleuterio Arcese (correva l’anno 2013, ndr), il quale aveva offerto delle risorse per contribuire mettere mano all’autostazione. Se oggi quelle risorse sono ancora disponibili sono pronto ad accettarle per rinnovare l’autostazione”.