Il consigliere comunale di Arco Tommaso Ulivieri ha rimesso le deleghe
ARCO
Il consigliere Tommaso Ulivieri ha incontrato nella serata di martedì 14 gennaio in municipio la Giunta comunale per formalizzare la sua decisione di rimettere le deleghe a inclusione, diritti civili, beni comuni, laicità e pace.
«Il mio è un atto politico – ha detto Ulivieri – in coerenza con quel deficit fiduciario di cui ho parlato in Consiglio comunale e dell’aver chiesto, in relazione all’inchiesta “Romeo”, le dimissioni del Sindaco. Personalmente non ho nulla contro di lui, che anzi ringrazio per il bel lavoro che mi ha consentito di svolgere in questi anni. Appoggerò questa maggioranza fino alla scadenza, ma ritengo giusto rimettere le deleghe conferitemi dal sindaco a inizio consiliatura e rinnovate alla fine del 2022.
«Ringrazio il consigliere Ulivieri del lavoro svolto -ha detto il sindaco Alessandro Betta- i temi di cui si è occupato, diritti civili e inclusione, sono profondamente nel DNA della nostra città, che da sempre è aperta e accogliente, ma il suo lavoro ci ha portati a una sorta di avanguardia, con iniziative importanti e coraggiose. Io gli ho fatto notare che chiedere le mie dimissioni e andare avanti come niente fosse non mi pareva coerente, ma di mio non gli avrei imposto di dimettersi. Ne ha convenuto e lo ha fatto lui, e io quindi ne prendo atto».
«Trovare l’equilibrio fra gli eccessi giustizialisti e quelli garantisti è difficile -ha poi spiegato Ulivieri- soprattutto in questi tempi di disaffezione verso politica e istituzioni. Vanno rispettati i ruoli fra poteri, competenze e gradi di giudizio. Ma anche i diritti di cronaca, di dibattito e di opinione, che svolgono l’importante ruolo di collegamento democratico con la cittadinanza e quello delicato di esposizione dei fatti mantenendosi nell’alveo della civiltà. Se ho chiesto le dimissioni del sindaco, al quale va comunque la mia vicinanza umana, è stato per ragioni di coerenza. Da quasi tre lustri rappresento nel Consiglio arcense l’area critica interna alle maggioranze di centrosinistra; di sinistra e ambientalista nata con il governo Mattei nel 2010 e che poi ha unito Verdi, Sinistra Unita e Italia dei Valori in Arco Bene Comune nel 2014 e infine aggiunto Futura nel 2020. Abbiamo sempre guardato con attenzione e rispetto a quell’area più radicale e insofferente che in questi anni, fuori dalla dicotomia destra-sinistra, si è formata soprattutto all’ombra del castello, critica sulle scelte urbanistiche e ambientali, spesso condividendone i timori e agendo concretamente, con i pochi numeri a disposizione, per modificare atti e cercando di mantenere preminente quell’interesse pubblico doveroso per un ente comunale ma che anche i governi di centrosinistra, negli ultimi decenni in Italia, paiono a volte dimenticare a favore di accomodamenti con i privati. Riteniamo quindi che le dimissioni sarebbero state un gesto di nobiltà e di rispetto per le istituzioni che avrebbe permesso al centrosinistra di governo di affrontare più serenamente le nuove elezioni».