Disperso sull’Adamello, ancora senza esito le ricerche nella neve alta due metri
Dopo un giorno di pausa a causa del maltempo, sono riprese nella mattina di venerdì 10 gennaio le ricerche del secondo alpinista inglese disperso da alcuni giorni in Trentino, nel gruppo dell’Adamello, che purtroppo non hanno dato alcun esito. I sondaggi nella neve degli oltre trenta soccorritori elitrasportati in quota in mattinata, il lavoro delle quattro unità cinofile del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza e le calate in parete lungo la verticale rispetto al punto dove è stato trovato il corpo senza vita di Samuel Harris non hanno portato al ritrovamento di Aziz Ziriat.
Il corpo senza vita del primo escursionista è stato ritrovato da una squadra di terra nella giornata di mercoledì 8. Sul posto 4 unità cinofile del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza e oltre 30 soccorritori appartenenti alle Stazioni di tutta la Zona Trentino occidentale del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, elitrasportati in quota dagli elicotteri della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco. Le ricerche si sono concentrate nella zona dove è avvenuto il primo ritrovamento, alla base della parete sud del Carè Alto, a una quota di circa 2.400 m.s.l.m. e lungo la parete stessa, attraverso delle calate dall’alto.
Con le ultime nevicate di ieri, i soccorritori si sono mossi in uno scenario di neve fresca alta dal mezzo metro ai quasi due metri nei punti di accumulo di neve ventata. A partire dalle 14 sono cominciate le rotazioni dell’elicottero per riportare tutti i soccorritori a valle, poiché banchi di nebbia hanno compromesso la visibilità in quota. Presso il Centro di Coordinamento Ricerche si deciderà quale strategia adottare nella giornata di sabato 11 gennaio.
“Ringraziamo tutti coloro – ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti – che stanno lavorando per un’attività complessa e resa difficile dalle condizioni meteo, soprattutto nelle giornate precedenti, e della neve. Un’azione che conferma le altissime capacità, tecniche e umane, delle donne e uomini che formano il sistema della Protezione civile trentina, composto da realtà locali e nazionali, da professionisti e volontari”.
Il dirigente del Dipartimento Protezione civile Stefano Fait sottolinea il “grande impegno di sistema della Protezione civile che dimostra ancora una volta sinergia tra le diverse strutture per un’operazione caratterizzata da un’elevata complessità e che certamente non è stata facilitata dalla situazione meteo e della neve”.