Filò a Canale di Tenno, abbuffata dialettale grazie a Floriani

Redazione11/01/20255min
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Sarà anche un mondo che s’assottiglia con il passare degli anni, ma rimangono tanti e appassionati i Trentini intimamente legati alla parlata dialettale e al suo valore identitario. L’ha confermato, se ve n’era bisogno, anche l’affollato filò a Epifania presso la Casa degli Artisti “Giacomo Vittone” a Canale di Tenno. Tanti poeti e poetesse, tanti amatori del “nòs dialèt” si sono avvicendati a declamare versi e composizioni, spesso mandati a memoria e profondamente interiorizzati. Li ha salutati inizialmente l’assessora comunale alla Cultura Giancarla Tognoni, che ha organizzato il tutto con la collaborazione dell’associazione “Giacomo Floriani”. Poi un saluto l’ha portato anche la direttrice di Casartisti, Roberta Bonazza.
Regista dell’incontro di fine festività è stato Alessandro Parisi che, a sorpresa, si è pure sentito recitare una serie di rime baciate dedicate proprio alla sua passione e al suo impegno sul fronte del dialetto. Lui ha anche dato una notizia: presto il gruppo darà alle stampe un corposo vocabolario italiano-dialetto, che andrà a colmare un vuoto editoriale inopportuno. Ne ha parlato compiutamente Carlo Pizzini, che segue con grande scrupolo lo svolgersi del progetto. A Canale si è anche reso omaggio all’autore del vocabolario del dialetto solandro, Giambattista Salvadori, purtroppo scomparso pochi giorni fa. Un altro omaggio speciale è andato alla memoria di Umberto Zanin, che se n’è andato la vigilia di Natale del 2020, lasciando tanti affetti per la sua generosa e lunga attività nel sociale, da ultima l’attivazione del blog Arcopoesia, dove trovano posto lavori di ben 500 autori. Il figlio Luca ha pescato con piacere dal bouquet delle personali composizioni dello stesso Umberto, leggendole agli amici e appassionati presenti, mentre Gilberto Galvagni ha dato un saggio della sua intima, ma intensa vena poetica, dedicando le letture all’amico andato avanti. Sempre riguardo a Umberto Zanin è intervenuta Marialisa Viaro, che ha ricordato i tanti anni trascorsi vicino a lui grazie alla comune appartenenza al “Sommolago”
Il filò nell’ampia e accogliente cucina si è dipanato così simpaticamente, con tanti momenti interessanti: una poesia di Elisa Polla, giunta appositamente dalle Giudicarie; i versi di Gianni Nicolini, di Giannantonio Pellegrini, di Loretta Miorelli, di Vanna Bagozzi. Interessante l’intervento di Fiorella Marocchi, che ha ricordato i tanti momenti vissuti da bambina presso la Baita del poeta Floriani e della moglie Lucia Pizzini, momenti che ha dato alle stampe con tante altre sue esperienze nel suo libro “El temp dei crazzidèi” del 2023 per Grafica 5. L’artista Guido Omezzolli ha, invece, ricordato il suo contributo alla realizzazione del libro di Rita Pellegrini “Quando i ricordi bussano al cuore”, libro uscito, anche questo, da Grafica 5 nel 2024. Federica Fanizza, grazie al suo lungo lavoro presso il MAG e alle sue ricerche storiche, ha fatto conoscere ai presenti un vecchio testo in lingua italiana di Giacomo Floriani risalente al 1912 (Floriani era nato nel 1889), che permette di dare grande visibilità al valore letterario del poeta rivano.
Una particolare parentesi è stata dedicata alla figura di Cornelio Michelini, scomparso da alcuni anni, grazie alla presenza del figlio Carlo, che ne ha ricordato le grandi passioni: la natura, la campagna, le montagne, le tradizioni locali, la poesia dialettale. A tale proposito Alessandro Parisi ha letto alcuni versi tratti dal suo libro “I modi de dir” avuto in regalo da Cornelio nel 2017. Leonardo Rosà ha parlato degli attrezzi di una volta, di cui lui è un custode attento e rispettoso, tanto da poterli mettere a disposizione delle tante manifestazioni che vogliono proporre all’attenzione delle comunità usi e costumi del passato. Si è parlato anche del dialetto di Nago e questo per merito di Tullio Rigotti, che ha mostrato il libro “El nòs parlar de Nac”, scritto nel 2016 insieme all’amico architetto Gino de Bonetti. Simpatica e divertente è stata la recita a memoria della poesia “Nadal” di Giacomo Floriani da parte di Livia Baldessari che lavora presso Casartisti.
Quasi due ore è durata questa “abbuffata dialettale”, che certamente ha riempito i cuori e le menti delle tante persone accorse a Canale per questo “Filò propiziatorio per il 2025”. Il buffet, che ha concluso il tutto e che ha costituito un ottimo viatico per l’anno nuovo, è servito a riempire qualcos’altro.