Ciclovia sulla Gardesana Occidentale, le domande del Coordinamento Ambientalista
Alcuni giorni fa hanno preso il via i lavori per le unità funzionali della Ciclovia del Garda dalla galleria delle Limniadi a quella dei Titani, con la promessa della Provincia di salvare le falesie facendola passare all’interno delle gallerie naturali con un allargamento delle stesse.
Nel Consiglio Comunale di Riva previsto per mercoledì 27 si parlerà proprio di questo argomento grazie ad una richiesta di convocazione popolare, a seguito della presentazione di più di 300 firme dei cittadini. I firmatari chiedono di fermare i lavori sulla Gardesana Occidentale, e il dibattito in aula sarà alquanto acceso.
Il Comitato Sal, che si batte da anni contro il progetto, ha anticipato le domande per le quali si attendono risposte in Consiglio.
Intanto sono iniziati i lavori di disboscamento all’esterno della galleria delle Furie per effettuare le indagini e rilievi necessari per la predisposizione della variante progettuale di miglioramento e salvaguardia del paesaggio, annunciata in occasione della recente consegna del cantiere. Si tratta di attività propedeutiche all’attuazione tecnica delle modifiche concordate di intesa con il territorio e volte a migliorare la compatibilità con il paesaggio del tratto dell’infrastruttura ciclabile.
“A nostro parere – scrivono dal Coordinamento ambientalista – le modifiche dovrebbero essere formalizzate in una variante progettuale che pare ancora non ci sia. Chiediamo che vengano sospesi i lavori in modo tale da poter valutare vere migliorie allo scopo di salvare la Riserva di Valgola, gli storici cipressi e la vegetazione a bordo della gardesana, e individuare le misure compensative del danno ambientale causato”.
“Non ci stupisce che il Comune non ne sapesse nulla – prosegue il Comitato – Salvo tardivi ripensamenti sulla spinta delle critiche di associazioni e comitati, se ne è totalmente disinteressato. Ci poniamo alcune questioni: si possono allargare le gallerie? I servizi provinciali geologico, strade, polizia, soprintendenza, approveranno una simile modifica della Statale percorsa da milioni di veicoli? Possono le rocce soprastanti la Gardesana venire sbancate, presumiamo per almeno 4 metri? Abbiamo già un esempio di cosa possa succedere andando a toccare le rocce così fragili dell’Alto Garda: nello scavo per costruire le gallerie sul vecchio sedime della Gardesana abbandonata (sottopasso Ponale-Sperone) si è provocato un dissesto geologico molto serio. Non c’è il rischio di pregiudicare seriamente la circolazione automobilistica?”.
Il Coordinamento, poi, si pone la domanda se sarà possibile costruire la passerella esterna più a nord verso la Casa della Trota, dove le falesie sono ancora più a strapiombo.
“E i due passaggi su proprietà privata sono fattibili? È sempre più evidente – conclude il comunicato del Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro: che bisogna scegliere tra la bellezza della vegetazione, la naturalità dei luoghi o la ciclovia. Con questo progetto le due cose sono incompatibili. Altrimenti si dovrebbero allargare di 5 metri la Gardesana lungo la roccia, o costruire una nuova galleria per le automobili. Con costi e tempi imprevedibili. La soluzione c’è, ed è il trasporto su battelli. Il rischio è di non poter tornare indietro e di vedere chilometri di sponda gardesana affiancati da un nastro di metallo e cemento a sbalzo sul lago che sfregerà per sempre il paesaggio”.