Madruzzo, non passa in Consiglio la Variante al PRG

Mariano Bosetti18/11/20243min
calavino



 

Nell’ultimo consiglio comunale di Madruzzo non è passata la Variante al PRG, inserita nell’Ordine del giorno alcuni giorni prima dello scadere del tempo utile per il semestre bianco, a causa della mancanza del numero legale dei consilieri (presenza di almeno 7 su 15). L’inghippo più evidente che ha fatto saltare la modifica urbanistica va riferito al fatto che su 10 consiglieri di maggioranza ben 4 erano incompatibili per interessi diretti nella Variante e di conseguenza hanno dovuto abbandonare l’aula. Che qualcosa non girasse per il verso giusto all’interno della maggioranza lo si era capito dal fatto che erano stati predisposti da due esponenti dello stesso schieramento ben 6 emendamenti, alcuni dei quali piuttosto scottanti come la speculazione edilizia di Sarche. Di fronte a questo stato di cose la minoranza ha deciso di abbandonare l’aula, facendo venir meno il numero legale.

Riguardo alle proposte di modifica del PRG, le opposizioni hanno inteso far conoscere il proprio dissenso, motivando l’abbandono dell’aula: “In linea generale – scrive la minoranza – intendiamo sottolineare come l’Amministrazione Bortoli abbia abusato e continui ad abusare dello strumento urbanistico per interessi, che a ridosso del periodo elettorale, non hanno nulla da spartire con una seria e discussa proposta di sviluppo urbanistico. Nello specifico all’inserimento di circa 2 ettari di terreno edificabile della variante 2019 si intendevano aggiungere ora con la variante 2024 altri 5/6 mila mq., che hanno poco o nulla a che vedere col problema casa per i residenti; in particolare ai 6.000 mq. concessi a Sarche all’I.D.S.C. qualche anno fa se ne intendevano aggiungere ora altri 3 mila. Non da meno a Calavino, dove era stato tolto il vincolo del rispetto paesaggistico a monte dell’abitato (zona particolarmente vulnerabile per la presenza di sorgenti), con l’inserimento nella variante stoppata di diversi lotti edificabili. Altro tema scottante per il centro storico di Calavino – conclude il comunicato delle Opposizioni – è la questione parcheggi: in quasi due consigliature non è stato creato nemmeno un posto macchina ed ora la situazione sta scoppiando, mettendo in difficoltà quelle poche attività commerciali che ancora resistono. Piuttosto discutibile, infine, l’eliminazione del vincolo storico-culturale dell’area intorno alla chiesetta trecentesca di San Siro a Lasino”.
Mariano Bosetti

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