Piano territoriale di Comunità, Tavernini e Perugini polemici sull’iter

Nicola Filippi11/11/20245min
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Alvaro Tavernini (Comunità e Ambiente) e Johnny Perugini (Progetto Comune Nago Torbole), consiglieri d’opposizione in consiglio comunale a Nago – Torbole e membri dell’Assemblea per la Pianificazione e lo sviluppo in seno alla Comunità di Valle, segnalano una presunta “duplice illegittimità” nel percorso di approvazione del Piano territoriale di Comunità. “Dal 4 novembre, si è entrati nel cosiddetto “semestre bianco”, periodo nel quale in base al disposto del comma 1 dell’art. 42 della L.P. 15/2015 (legge urbanistica) non può essere approvato il PTC o sue varianti – scrivono in un lungo documento – Pertanto, sembra che siamo di fronte ad una duplice illegittimità: l’approvazione viene delegata alla conferenza dei sindaci anziché, come previsto, all’Assemblea; inoltre, avviene in termini temporali non consentiti”.
Le affermazioni dei due consiglieri partono dall’intervista dell’architetto Gianfranco Zolin sui prossimi passaggi per l’approvazione del Piano territoriale di Comunità. “Nel corso del mese la conferenza dei sindaci approverà un primo piano stralcio del PTC, per le aree agricole e l’edilizia pubblica e agevolata, mentre nel prossimo anno sarà il turno, con un secondo stralcio, delle strutture e servizi sovracomunali assieme alla carta del paesaggio e alle aree protette – scrivono – E questo, dopo che il 26 settembre il presidente Mimiola aveva annunciato ai membri dell’Assemblea per la pianificazione e lo Sviluppo un imminente incontro. Incontro che ad oggi non è ancora stato effettuato e tantomeno programmato”. Per Tavernini e Perugini “va stigmatizzato che l’approvazione del piano venga sottratta alla competenza dell’Assemblea della pianificazione urbanistica della Comunità, come previsto dalla norma, per essere assegnata al collegio dei sindaci. L’Assemblea da oltre un anno non viene convocata per trattare il PTC, malgrado i nostri reiterati solleciti. Abbiamo ripetutamente chiesto venisse riunita per trattare i temi del piano per i quali abbiamo a suo tempo depositato puntuali osservazioni, le quali a tutt’oggi non hanno ricevuto risposta alcuna. Capiamo ora il motivo: si vuole bypassare l’organo deputato per rimettere ai sindaci le scelte senza confronto con i membri designati dai sette comuni che compongono l’Assemblea”.
Per i due consiglieri d’opposizione è “poco opportuno che sindaci, tutti in scadenza di mandato, compiano scelte strategiche per tutta la Comunità Alto Garda e Ledro – spiegano ancora – Pare anomalo, inoltre, il ricorso a piani stralcio per l’approvazione a blocchi del PTC. Se questo poteva avere un senso per i piani stralcio della mobilità, delle aree produttive e delle strutture commerciali, tale modalità non sembra plausibile per l’urbanistica, in quanto gli argomenti sopra citati sono strettamente tra loro correlati a formare un’unica logica d’insieme”.
“Siamo davvero amareggiati per l’esperienza di membri dell’Assemblea per la Pianificazione e lo sviluppo, che, dopo la nomina del presidente succeduto al commissariamento, ha visto una costante mancanza di coinvolgimento nelle tematiche ad essa demandate dalla legge altre ad una continua mancanza di rispetto istituzionale verso quei membri che, legittimamente nominati in rappresentanza delle rispettive comunità, si sono trovati ad un “muro contro muro” inspiegabile per il corretto funzionamento di un’istituzione sovracomunale – concludono – negli anni, buona parte dei sindaci hanno fatto approvare o stanno facendo approvare varianti ai PRG dei propri comuni senza attendere, come era auspicabile e corretto facessero, e osservare le prescrizioni di un piano urbanistico sovraordinato quale il PTC, con l’evidente intento di “sistemare prima le cose in casa propria”, magari per un qualche vantaggio elettorale. È veramente desolante vedere che il governo del territorio e della Comunità è stato affidato ad amministratori che, nonostante i proclami, nei fatti non rispettano quanto programmato ed enunciato”.

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