Riva, residenti di San Tomaso furiosi: “Traffico parassitario, troppi pericoli”

“Situazione insostenibile per la viabilità a San Tomaso di Riva del Garda”: è il titolo della lettera che un residente della frazione rivana ha inviato a luglio alla sindaco di Riva, Cristina Santi. Ma non avendo ancora visto alcun intervento degli operai del cantiere comunale il signor G.M.ha deciso di inviarne copia alla redazione de La Busa, per provare a… smuovere le acque.
Una lunga lettera, accurata nei dettagli.
Cubetti ballerini e pericolosi
“Il giorno 19 luglio 2024, alcuni operatori del cantiere comunale hanno provveduto ad installare due cartelli di pericolo sulla strada che attraversa l’abitato di S. Tomaso per indicare ai pedoni passanti che incombe il pericolo di essere colpiti dai “bolognini” schizzati dal traffico veicolare in transito. Questa situazione si protrae da parecchi mesi. Il traffico intenso come quello attuale non è sopportato dalle caratteristiche della strada e da questo tipo di pavimentazione in cubetti di porfido. Pertanto la prima cosa da fare è quella di ridurre il traffico”, scrive il residente.
Stop al traffico parassitario
“I residenti che per ovvi motivi devono entrare ed uscire di casa, devono necessariamente utilizzare la strada; pertanto bisogna interdire il passaggio veicolare di attraversamento, e piuttosto che mettere cartelli, intervenire immediatamente nel sistemare la pavimentazione almeno la dove si sono sollevati i “bolognini”. Il traffico intenso, oltre a provocare danni alla pavimentazione è pericoloso anche per i residenti quando con i loro automezzi rientrano nelle loro abitazioni, perché devono posizionarsi contromano sulla carreggiata, col pericolo di provocare incidenti frontali”.
Il doppio marciapiede non va bene
“La creazione del doppio marciapiede della larghezza di 50 – 70 cm a destra e a sinistra della carreggiata, con obbligo di attraversamento sulle strisce pedonali è stata un’idea poco confacente alle caratteristiche della strada. L’intervento necessario è un marciapiede sicuro, della stessa larghezza e altezza di quello che copre il corso del torrente Varoncello, prolungato fino al congiungimento con la strada Statale Gardesana”.
Velocità eccessive
“Il limite imposto dalla cartellonistica esistente è di 30 km/h per chi proviene dalla Pasina (segnaletica peraltro assente per chi accede alla frazione da via Santa Caterina); e molto spesso succede, che quando riparte la colonna formatasi con il semaforo verde, gli automobilisti provenienti dalla Pasina sulla strada prima dell’incrocio del Fangolino, vedendo muoversi i veicoli e non doversi fermare al semaforo, accelerino all’impazzata transitando a velocità pericolosissime creando un serio pericolo quando i bambini, sullo stretto marciapiede nei mesi scolastici, attendono il passaggio dello scuolabus”.
Assediati dallo smog
“Le lunghe code che si formano sulla via nel mezzo del centro abitato a causa del semaforo inquinano l’aria e i gas di scarico entrano nelle case e costringono i residenti a tener chiuse le finestre precludendo l’arieggiamento dei locali”.
Troppe promesse
“I problemi relativi al traffico di attraversamento a S. Tomaso non nascono oggi ma sono in essere da parecchio tempo (circa 30 anni). Il problema si protrae da quando era sindaco di Riva del Garda Claudio Molinari che, al tempo, aveva promesso che se i censiti di San Tomaso avessero avuto pazienza, l’Amministrazione Comunale avrebbe risolto il problema con la sistemazione della circonvallazione di via S. Andrea. La circonvallazione è stata ultimata ed il traffico di attraversamento a San Tomaso si è moltiplicato. L’amministrazione deve provvedere immediatamente a dirottare il traffico parassita e creare un marciapiede sopraelevato di larghezza adeguata secondo quanto previsto dalle normative vigenti allo scopo di tutelare la sicurezza e l’incolumità di chi si trova sulla strada e dei cittadini residenti”.