Tre milioni per il quadro di Segantini, Campobase approva

Nicola Filippi25/08/20244min
segantini 09



 

Campobase di Arco appoggia in pieno “l’incastro storico” che permetterà al Comune di Arco di acquistare un’opera d’arte del pittore arcense Giovanni Segantini, del valore di quasi tre milioni di Euro, grazie alle opportunità dei fondi PNRR. “Non è un’operazione banale – premette il coordinatore, Stefano Miori, ingegnere, insegnante ed ex assessore alla cultura della giunta Betta – ma è un’opportunità che non si ripeterà tanto presto”.
“Dal punto di vista culturale il lavoro svolto dall’assessore Guido Trebo per valorizzare e far crescere la Galleria Segantini è più che encomiabile – scrivono Stefano Miori, Cesare Bertamini, Nicola Cattoi, Ruggero Morandi e Roberto Zampiccoli – come singoli e come gruppo abbiamo sempre sostenuto questa politica di acquisti e non dubitiamo che il quadro presentato sa opera di grande valore, con un livello artistico di qualità”.
“Dal punto di vista economico – finanziario la cifra si rivela eccezionale rispetto alla gestione ordinaria degli investimenti fino ad oggi impiegati nell’acquisto di opere d’arte da parte del Comune”, sottolineano.
Dal punto di vista politico il discorso invece è più articolato. “Si è dovuto decidere l’acquisto del quadro in poche settimane”, inserendo l’opera d’arte in una variazione di bilancio ampia e urgente. “Comprendiamo che la forte compressione dei tempi decisionali è nella natura del mercato delle opere d’arte e abbiamo votato con senso di responsabilità e con fiducia – scrivono ancora – tuttavia l’impegno economico in questo caso meritava qualche passaggio in più, sia in termini di confronto con le forze politiche di opposizione sia con qualche forma di coinvolgimento della popolazione”. Ma ormai non c’è più tempo, spiegano da Campobase. Tuttavia, il coordinamento arcense “richiede che il documento di indirizzo per l’acquisizione dell’opera d’arte che è in discussione alla Giunta comunale contenga alcuni impegni”. Per tutela della Giunta stessa e del Sindaco, “l’acquisto sia garantito da solide documentazioni che certifichino l’autenticità dell’opera e la congruità dell’impegno economico (expertise solide e stime plurime affidabili), ma anche la presenza di un parere tecnico-contabile che certifichi la pertinenza della spesa”.
Per Campobase Arco “il documento di indirizzo deve prevedere che l’acquisto sia elemento primario di un Progetto più complesso, che miri a trasformare l’attuale Galleria Civica in una vero e proprio Museo Segantiniano”. “Il progetto – scrivono ancora – dovrà prevedere il dialogo strutturale con l’Assessorato alla Cultura della Provincia e con il Mart di Rovereto con l’obiettivo di ottenere lo status di “Museo Provinciale” con tutto ciò che ne consegue in termini di potenzialità e di disponibilità al deposito delle opere che il Mart non utilizza a pieno”.
Infine, conclude Campobase Arco, guardando al futuro “Museo Segantiniano” “si ritiene necessario pensare ad una collocazione più consona”. Il documento di indirizzo della Giunta Betta “deve prevedere l’avvio di un progetto tecnico ed economico per creare una nuova sede della Galleria/Museo”, utilizzando Villa Elena o uno degli edifici storici del Kurort, come ad esempio il piano terra dell’ex sanatorio Quisisana.

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