Zampiccoli replica a Ottobre: “Mai negato il diritto di legnatico”

Nicola Filippi31/07/20244min
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“Ottobre ha fatto tanta confusione. Il diritto di legnatico lo abbiamo sempre garantito, tutte le domande sono state sempre evase. E non va confuso con il servizio di consegna a casa di legna già in stanghe. Ottobre ha creato solo un falso allarme”. Il vicesindaco di Arco, Roberto Zampiccoli, come tutta la giunta Betta, non ha gradito le parole dell’ex deputato che in un post sui social aveva attaccato l’amministrazione per aver violato il diritto di legnatico nei confronti di una persona anziana e di una persona con invalidità permanente: “Ottobre ha fatto solo populismo e confusione”.
Per contrastare le parole dell’ex presidente del consiglio di Arco, il vicesindaco Zampiccoli ha illustrato i vari provvedimenti presi dalla giunta dal 2022 al 2024. Con una premessa. “Il diritto di legnatico consiste nella possibilità che il censito possa andare sui terreni ad uso civico a raccogliere legna secca caduta o residui di legname lavorato o, con il permesso dell’amministrazione, di tagliarsi legna in un determinato posto. Questa sono le famose “part” o sorti, perché una volta andavano estratte. Questo diritto noi non lo abbiamo mai negato. Diverso è consegnare, parzialmente a spese del Comune, legna già in stanghe o in stele di legna. Queste cose però non rientrano nel diritto di legnatico. E non tutti i Comuni fanno. Arco è uno dei pochi”. Ne hanno diritto le persone che hanno un’invalidità superiore al 50% oppure 60 anni compiuti il primo gennaio. I criteri per l’assegnazione sono così definiti: prima gli invalidi poi gli anziani.
Il vecchio piano forestale, scaduto da alcuni anni, prevede un “massimo di ripresa”, ovvero il quantitativo massimo di legna da tagliare autorizzato dalla Provincia. “Oggi abbiamo circa 3.500 quintali all’anno di ripresa e oltre non possiamo andare – spiega il vicesindaco Zampiccoli – la legge ci impone di restare all’interno del piano forestale. Salvo la possibilità di aumentare i prelievi, una tantum, come è successo nel 2022, con 4.898 quintali di legnatico”. Come si ricorderà, a causa dello scoppio del conflitto in Ucraina, i prezzi di combustibili e energia elettrica schizzarono alle stelle. Chi aveva in casa un caminetto o una stufa a legna decise di riaccenderli. Per provare a risparmiare sulle bollette. “Per soddisfare il boom di richieste, aumentate dell’80%, una tantum, abbiamo aumentato i quintali annui”. Nel 2023 e nel 2024, invece, i quintali disponibili sono tornati ad essere 3.500. “Nel 2022 le richieste di legna in stanghe e ceppi erano state 183, l’anno successivo 316, causa la guerra, quest’anno 200. Delle 316 domande arrivate in Comune 116 sono state evase, le 200 escluse sono entrate in graduatoria nel 2024 e anche quest’anno non siamo riusciti a soddisfarle tutte, proprio a causa del “massimo di ripresa”. In questo modo, ha spiegato Zampiccoli, è possibile soddisfare tutte le richieste, senza ogni volta rifare le graduatorie. “Non è stato negato alcun diritto all’anziana, come denunciato da Ottobre, ma abbiamo dovuto accontentare un’altra signora che lo scorso anno era rimasta esclusa e quest’anno eserciterà lo stesso diritto un’altra anziana”.
Visto però il ritorno alla legna, con il nuovo piano forestale 2025, l’amministrazione è intenzionata ad aumentare il “massimo di ripresa”, senza penalizzare i nostri boschi che stanno crescendo a buon ritmo. “Avrà una validità per i prossimi dieci anni, la Provincia ha accettato il nostro piano”.

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