Bagarre in Consiglio a Riva sulla Ciclovia, la sindaca: “No alle pagliacciate”

Nicola Filippi25/06/20245min
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Ancora bufera sul progetto della Ciclovia del Garda. Il nuovo “casus belli” è scoppiato lunedì 24 giugno, in consiglio. Da una parte le minoranze che chiedevano con la mozione numero 41 la presenza dei tecnici provinciali in aula, dopo quella del 26 marzo scorso. Dall’altra la maggioranza e la giunta – attraverso il consigliere Nicola Santoni – disponibili a modificare la mozione, con tutte le migliorie da apportare al progetto, prepararne una nuova da inviare al presidente della Provincia Fugatti e al commissario straordinario Misdaris. Volano gli stracci ed è subito bagarre in aula. Il punto viene rinviato alla seduta di stasera. Ma maggioranza e giunta non parteciperanno: “Non ci stiamo alle pagliacciate”, spiega la sindaco Cristina Santi. “Ci sono margini di migliorabilità del progetto della Ciclovia, per il tratto che collega Riva con Limone – spiega – noi su questi vogliamo lavorare, insieme alle minoranze, perché se esce un messaggio univoco arriva più forte anche in Provincia. Mi sembra però che le minoranze puntano a fare solo propaganda politica. Noi in consiglio non andremo. L’opera non è in discussione – ha ribadito la sindaco Santi – è stata avviata per volontà della precedente amministrazione che così aveva sollecitato la Provincia ed è facilmente riscontrabile nei documenti e nelle relazioni ai bilanci, come pure nella brochure elettorale del candidato sindaco Mosaner”.
Il consigliere di maggioranza Franco Gatti ricorda gli ultimi 12 anni di storia della ciclabile. Che ha un solo attore principale: l’ex sindaco Mosaner. Dallo studio di fattibilità del 2010 che parlava di collegamento ciclabile fra Limone Riva-Torbole-Malcesine-Brenzone, all’impegno del Ministro Delrio nel 2017 di inserire l’anello ciclabile del Garda nel sistema nazionale delle ciclovie turistiche, per favorire la mobilità dolce e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali. “Non si capisce come mai, in 12 anni, non ci si è accorti dei problemi di sicurezza, dei problemi di impatto ambientale, dei problemi strutturali, dei costi che adesso si considerano esuberanti – ha ribadito Gatti – Non si può contestare l’opera in sé, noi cerchiamo di far capire alle persone che oggi non è in discussione un’opera che per 12 anni è stata sostenuta da quelle persone che oggi la contestano. Hanno dormito per 12 anni e ora la contestano? Come anche i movimenti e le associazioni ambientaliste. Dove erano fino a l’altro ieri? Come tutti questi esperti che adesso vengono a contestare l’opera…”
“A noi interessa chiudere il progetto del collegamento fra Riva e Limone – ha puntualizzato il consigliere anziano, Lorenzo Prati – Ben vengano le migliorie per il collegamento con Limone. Mosaner voleva la ciclabile, è scritto nei documenti. No a comizi elettorali”.
L’assessore Pietro Matteotti è pragmatico: “L’opera è strategica, è inserita nelle 10 ciclovie d’interesse nazionale, la procedura l’aveva avviata Mosaner dopo che aveva creato i contatti giusti con l’allora ministro Delrio e qua ci sono i protocolli firmati, da Ministero, Regioni Veneto e Brescia”. La priorità ora è il collegamento Riva verso Limone: “A noi interessa arrivare all’attacco della Tagliata, quella che stanno già realizzando, e arrivare alla galleria Orione… Noi abbiamo chiesto al presidente Fugati di non fare sbalzi esposti, no a tratti lunghi di ciclabile a sbalzo, ma allargare le gallerie esistenti, scavando a monte, per far passare tre metri di ciclabile, rivolta verso il lago. Gli ambientalisti non avrebbero da dire nulla. Non vogliamo costruire una ciclabile aperta come quella di Limone, ma vogliamo seguire l’andamento delle gallerie”. Per l’assessore Matteotti il nodo della Casa della Trota è risolvibile: “Ci devono presentare il progetto che scavano in galleria. Vogliamo che i lavori fino a Orione vengano consegnati entro i tempi stabiliti, senza altre concessioni temporali al commissario Misdaris, perché tutte queste opere, finanziate con il PNRR dovevano essere utilizzabili entro il 2025 e adesso già parlano di 2026 e oltre”. Inoltre l’assessore Matteotti chiede “che sia modificato il tratto di ciclabile fra via Monte Oro – bar Nazionale, perché il progetto presentato dalla Provincia non prevede la ciclovia con i due sensi di marcia fino alla casa cantoniera”. Infine la “Casa Cantoniera deve diventare di proprietà del Comune di Riva perché da lì parte e arriva la ciclovia”.

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