De Laurentis: “Golf sulla terrazza delle Daine a Nago per un nuovo turismo nell’Alto Garda”
Avanti, ma a piccoli passi, con il progetto del campo da golf sulla terrazza delle Daine, a Nago, che è stato riadattato dall’architetto Luca Borzaga, su indicazioni della Provincia, a causa del ritrovamento di vestigia della Prima Guerra Mondiale. “Si tratta – spiega Roberto De Laurentis, in qualità di presidente di “Alto Garda Golf Srl” -, di percorsi delimitati da reticolari e da camminamenti, che dovranno essere valorizzati all’interno del percorso da 18 buche e racconteranno un pezzo di storia locale a tutte le persone che giocheranno in questo ambiente unico”. Ma gli ambientalisti, per voce di Marco Piantoni, esponente di Europa Verde Alto Garda e Ledro, puntano già i piedi e bocciano a prescindere l’idea.
Il progetto dell’architetto Luca Borzaga, presidente del Golf Trentino e del Golf Dolomiti di Sarnonico, si aggira attorno ai 10 milioni di euro. “La settimana scorsa siamo stati a Trento, negli uffici di Trentino Sviluppo, per affrontare la questione dei ritrovamenti e discutere il nuovo progetto di Borzaga, che subirà un leggero spostamento rispetto al primo disegno – spiega ancora De Laurentis – Quelle vestigia, come richiesto dai beni culturali, saranno valorizzate e renderanno il campo da golf ancora più attrattivo e porterà ad innalzare la ricezione turistica”.
Il progetto definitivo è ancora in divenire, spiega il presidente De Laurentis, ma conferma che il gruppo Alto Garda Golf Srl crede fermamente all’idea di creare un campo con 18 buche. E lo chiede anche il paese e la gente di Nago. “Quando sarà concluso il tunnel del collegamento Loppio-Busa, Nago sarà tagliato completamente fuori dal flusso turistico – dice il Presidente del gruppo sportivo – ma se tu avessi un campo da golf, le case e gli immobili non perdono valore sul mercato. E soprattutto porterebbe un turismo decisamente diverso da quello che troviamo al Policromuro, non mangiarebbe sul posto portandosi le cose da casa, lasciando immondizie per terra e facendo bisogni sulla strada per l’Altissimo. Sia chiaro, l’ambiente è completamente differente. Io credo nell’outdoor, è giusto investire su questa formula, ma dobbiamo cominciare ad alzare l’asticella della tipologia di turisti che arrivano nell’Alto Garda Trentino. Viviamo in una zona meravigliosa e il turismo del futuro dovrà virare verso la qualità”.
L’Alto Garda Trentino ogni anno versa nelle casse della Provincia un fiume di denaro, “siamo la zona con la più alta produzione di Pil del Trentino – spiega ancora De Laurentis – attorno a noi ci sono i numerosi campi da golf, in Rendena c’è a Bocenago e Campo Carlo Magno, a Pergine c’è il Black Point, a Roncegno c’è un golf a nove buche, come alla Farfalla di Cinte Tesino, c’è quello di Folgaria, c’è il Dolomiti, mentre l’Alto Garda è senza un vero campo da golf, escludendo quello piccolo della famiglia Santorum e il campo pratica sulla statale dell’Alto Garda Golf. Se scendiamo poi nel basso lago, in 30/40 chilometri, abbiamo 8 campi da 18 buche”.
Per quanto riguarda i finanziamenti, De Laurentis si sta muovendo su più piani, chiedendo l’intervento di Trentino Marketing e di Apt Garda Dolomiti, con una piccola quota in investimento”.
Il progetto definitivo ed esecutivo non è ancora realtà, “ci vorrà ancora del tempo”, ma la volontà del presidente De Laurentis e di tutto il gruppo di Alto Garda Golf srl è quella di concretizzarlo. Per dare anche all’Alto Garda Trentino un nuovo polo attrattivo, sia per residenti e turisti di qualità.
Per gli ambientalisti, invece, il progetto del golf a Nago è un’idea assurda. Marco Piantoni, esponente di Europa Verde Alto Garda e Ledro, boccia l’idea di costruire un campo da golf attorno ai reperti bellici, oltre al fatto che andrebbe a rovinare l’armonia del paesaggio circostante, caratterizzato da elementi di grande valore naturalistico e specie autoctone.