Si spacciano per Carabinieri, tentata truffa telefonica ad una rivana

Redazione18/04/20243min
Truffe-anziani carabinieri



 

Attenzione alle truffe telefoniche ai danni di anziani. L’episodio più recente, denunciato ai Carabinieri della Compagnia comando di Riva del Garda, è avvenuto oggi, 18 aprile. La vittima è una signora rivana, vedova da poco tempo, in quel momento sola in casa. Per sua fortuna la signora, seppur scossa da quanto raccontato, è rimasta attenta e vigile per tutta la telefonata ed è riuscita a capire in tempo che si trattava di una trappola. Così ha chiamato la figlia, la quale non ha perso un attimo e ha allertato il 112, presentando denuncia ai carabinieri di Riva.
Succede sempre più spesso, fanno sapere i Carabinieri, e per questo chiedono la massima collaborazione per diffondere la notizia e avvisare più persone anziane possibili. Per evitare situazioni ben più spiacevoli di quella accaduta alla nostra lettrice. Pur essendo un argomento ormai conosciuto, è facile cascarci in quanto i delinquenti chiamano solo gli anziani e “lavorano” sull’aspetto emotivo, parlando di familiari vittime di incidenti.
I fatti sono presto raccontati. E seguono un canovaccio vecchio e stravecchio, come il mondo. I truffatori hanno telefonato alla rivana sull’apparecchio fisso. “Si sono qualificati come Carabinieri della stazione di Riva – racconta la figlia – le hanno fatto una serie di domande, piuttosto ingannevoli, le hanno detto che avevano delle comunicazioni importanti da farle da parte di un avvocato”. Si sono inventati la scusa che dal telefono fisso capivano poco e allora si sono fatti dare il numero di cellulare. “Hanno chiesto di parlare con suo marito, mio padre, ma non sapendo che era morto si sono fatti dare una serie di informazioni, in maniera molto subdola, sui vari componenti della famiglia – racconta ancora la figlia della vittima – Poco dopo ha chiamato un’altra persona, spacciandosi per l’avvocato e ha detto a mia madre che la figlia, residente all’estero, aveva investito una persona sulle strisce, mentre era al cellulare, che rischiava da uno a due anni di carcere, e che ora si trovava in stato di fermo”. La signora, nonostante fosse agitatissima per le notizie ricevute, ha capito che c’era qualcosa che non andava quando il finto avvocato le ha chiesto soldi per avviare la pratica di difesa. A questo punto, la signora ha chiuso la telefonata, interrompendo la truffa.
Episodi non nuovi, ma troppo frequenti negli ultimi tempi. Per questo i Carabinieri chiedono grande attenzione e collaborazione alle famiglie, avvisando i loro parenti anziani o più deboli di diffidare sempre dalle persone anonime che chiedono – al telefono o per strada – di pagare un debito o altro per conto di un parente. Nel caso, avvisare immediatamente il 112, per segnalare l’accaduto.

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