100 anni: buon compleanno a Palmina Dellana di Arco, una vita al campo sportivo
Il sindaco Alessandro Betta si è unito ai festeggiamenti di figli, nipoti e pronipoti per i 100 anni di Palmina Dellana inviandole a casa, il giorno del suo compleanno, un mazzo di fiori accompagnato a un biglietto di auguri.
«Nata a Poia nel Lomaso il 14 marzo 1924 – spiegano i figli – Palmina si è trasferita ad Arco all’età di 23 anni quando ha sposato Lino “Braila” Bombardelli. Essendo il marito economo e responsabile del campo sportivo di Arco, con segnature in calce e taglio dell’erba, lei da subito si è messa a disposizione dell’allora società sportiva Olivo con molteplici mansioni. Erano gli anni in cui si rammendavano le maglie che portava a casa sulla sua proverbiale bicicletta per lavarle ed asciugarle. Gli spogliatoi erano sotto la tribuna del vecchio campo, dove Palmina accendeva la caldaia per le docce e la stufetta nello stanzino dell’arbitro. Aveva una particolare attenzione verso i giocatori non solo dell’Olivo ma anche dell’Olimpia, specie quando si facevano male o quando c’era freddo o pioggia. Ai ragazzini dava consigli come una seconda mamma. Era sempre presente sia durante le partite domenicali che durante gli allenamenti. Poi sono arrivati i tempi degli spogliatoi nuovi e il salto in serie D della prima squadra dell’Olivo, con un’attenzione particolare alla gestione della squadra con maglie, scarpe, asciugamani e spogliatoi ed uffici da tenere puliti ed in ordine. Molte volte gli allenatori, in serie D, le portavano i vestiti civili da lavare e da sistemare. Fortunatamente in quegli anni sono arrivate anche le lavatrici e una asciugatrice, ma il lavoro rimaneva comunque parecchio. Ha sempre trovato un ambiente sereno, serio, e i giocatori sempre rispettosi del suo ruolo; anzi, veniva richiesta a volte la sua consulenza per fatti di vita e a volte per crisi giovanili d’amore. Ha gestito in quegli anni anche il bar del campo sportivo, che durante le partite era sempre affollato, con vendita di bibite, tè, vin brulè, panini e altro. Rammenta – aggiungono i figli – che un giorno è venuto appositamente a salutarla e a portarle un mazzo di fiori Titta Rota, allora allenatore dell’Atalanta, ringraziandola per quello che aveva fatto per lui».
Nel 1977 ha abbandonato l’incarico lasciando però il cuore sul tappeto erboso, gonfio di gioia per i 30 anni passati tra i giovani. Lo sport le è rimasto nel cuore e anche ora, a 100 anni, guarda volentieri alla televisione le partite di calcio, ma anche tutte le discipline sportive, dallo sci alla pallavolo, dal ciclismo all’atletica leggera. Lei si tiene allenata passeggiando quotidianamente e facendo tre volte al giorno cyclette, e anche per questo può permettersi, alla sua età, di non assumere nessun farmaco. Anche ora, quando incontra i vecchi giocatori è contenta del loro saluto e dell’affetto che le portano.