Avanzo di bilancio ad Arco: quadri di Segantini o opere pubbliche?

Redazione15/03/20244min
segantini 14



 

Quando la cultura diventa attrazione, volano economico e creatore di ricchezza e lavoro. La collezione di dipinti di Giovanni Segantini, di proprietà dell’amministrazione di Arco, in esposizione all’interno della Galleria a Palazzo dei Panni, potrebbe in futuro diventare più ampia. L’assessore alla cultura Guido Trebo sta predisponendo un piano di acquisti, da uno a due quadri, grazie all’importante impegno finanziario (si parla di una cifra che oscilla fra i 2 e i 3 milioni di euro), inserito nel bilancio di previsione 2024-2026 e già annunciato dal sindaco Alessandro Betta. Ma ci sono anche alcune voci critiche, per le quali i soldi andrebbero spesi su più importanti opere pubbliche o di sistemazione stradale.
L’acquisto di nuove opere del grande maestro divisionista, nato ad Arco il 15 gennaio 1858, rappresenta un vero e proprio investimento – conferma alla stampa l’assessore Guido Trebo – in quanto i suoi quadri negli anni sono stati capaci di creare un valore aggiunto nella Città delle Palme. Per i pragmatici, i dati degli accessi dello scorso anno confermano che la galleria a lui dedicata ha superato i 10mila ingressi, con visitatori italiani, ma anche tantissimi stranieri, giunti ad Arco appositamente per ammirare l’allestimento a Palazzo dei Panni e percorrere le vie e i luoghi simbolici nel centro storico legati alla sua memoria. Allargare la collezione permanente permetterà inoltre all’amministrazione di tenere la Galleria aperta tutto l’anno, puntando a una grande mostra con dipinti di un certo valore, come pure avviare collaborazioni e prestiti con altre realtà.
Dei pareri contrari a questa decisione si fa portavoce Mauro Ottobre, già rappresentante politico in Comune, Provincia e alla Camera dei deputati, ora promotore su alcune liste Civiche che si presenteranno alle elezioni del prossimo anno. “Penso di esprimere il parete di molti cittadini – scrive l’ex onorevole – dicendo che con i soldi dell’avanzo prima si fanno le opere mancanti per la comunità, poi si acquistano i quadri milionari. Opere previste, per esempio, dalla Variante approvata già da 4 anni per i parcheggi nelle frazioni. Non vi è l’urgenza di rifare l’acquedotto, ormai vecchissimo, a Varignano? Oppure far collegare l’ultimo tratto del gas metano a Padaro, dove gli utenti usano ancora il gasolio. Sono stati impegnati 120 mila Euro per gli asfalti e non è stato speso ancora nulla. Gli edifici pubblici sono tutti dotati di pannelli solari? Le targhe delle vie dei centri storici sono scolorite da anni, una su tutte quella di piazza Caproni a Massone. Sarebbe necessario mettere nuovi ghiaini e cordonate nei cimiteri, in quanto alcuni sono in stato indecente. infine – conclude Ottobre – per accontentare il nostro caro Carlo Tamanini non si potrebbe finalmente chiudere l’enorme buca dietro al Casinò, proprio vicino alla sede del Consiglio comunale? Prendiamo esempio dal Comune di Nago Torbole, che ha impegnato tutto l’avanzo di bilancio (circa 8 milioni) per opere pubbliche urgenti”.

La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche